MASSIMO BILIORSI
Cronaca

“Parole in cammino“ gran finale: "La magia ermetica" di Simoni

All’epilogo nella Contrada della Chiocciola hanno partecipato gli allievi del Conservatorio Rinaldo Franci

Evento conclusivo di «Paole in cammino - Il festival dell’italiano e delle lingue d’Italia»

Evento conclusivo di «Paole in cammino - Il festival dell’italiano e delle lingue d’Italia»

Suggestivo epilogo di "Parole in cammino – Il festival dell’italiano e delle lingue d’Italia" nella Contrada della Chiocciola: protagonista Marcello Simoni con la profondità di "La magia ermetica a Siena alla fine del XV secolo", evento ravvivato anche dalla presenza degli allievi del Conservatorio Rinaldo Franci. "Siamo piccole realtà immortali – ha messo in evidenza il priore Marco Grandi – aperti alle contaminazioni per evidenziare il senso delle nostre comunità". Questo l’itinerario trascendentale, come ci ha insegnato il grande Mario Bussagli – che caratterizza, dall’Ermete Trimegisto in poi, il nostro felicemente ibrido modo di raccontarsi e soprattutto interpretare la storia, i fatti, dove c’è sempre spazio, anche oggi, per non tanto la magia quanto il senso magico.

Prestigiosa la presenza di Marcello Simoni, basti ricordare che il suo "Il mercante dei libri maledetti" è un passaggio obbligato nella bibliografia di una narrativa che si riporta ad un fare romanzo storico di altissima qualità ma che trova un eccezionale consenso di pubblico. "Il suo è un sapersi mettere – ha osservato Maurizio Tuliani nella sua presentazione – nei panni dell’uomo del tempo per un’aderenza perfetta della storia con la narrazione".

Con l’Ermete, ecco l’itinerario di Simoni, si parte per un viaggio esoterico che va oltre lo stesso Duomo di Siena dove si trova e dove sta a simboleggiare il contatto fra epoche diverse e diversi orientamenti religiosi. Per capire il senso di questo simbolismo, si deve fare come Simoni: cioè adattarsi al pensare dell’uomo medioevale, che si riportava a Dio come ad un imperatore che muove tutto, calamità comprese. Trimegisto è uomo senza tempo, un sacerdote positivo nei suoi intenti, e che soprattutto di racconta e ci spiega, parole di Simoni, che il medioevo è tutt’altro che periodo oscuro e denso di paure, che saranno i secoli successivi a creare i processi alle streghe, agli eretici.

L’uomo del Medioevo è più legato al cielo, alle stelle, alla magnificenza della geometria celeste, affinché l’uomo possa ammirare e interpretare la magnificenza delle stelle, che galleggiano in un solo apparente disordine. Quello era il linguaggio, invece, di dio e degli angeli.

Massimo Biliorsi