"In difesa dei lavoratori". È lo slogan che annuncia la manifestazione di lunedì, che si concluderà in piazza Salimbeni, portando ancora al centro della città la grave situazione che stanno vivendo i dipendenti dello stabilimento senese di Beko e le loro famiglie. Ieri il corteo e l’incontro con le istituzioni senesi, ma il dibattito è aperto anche a livello regionale e nazionale, dove dall’opposizione si invoca un intervento del ministro Adolfo Urso. Così, tra gli altri, il senatore di Avs Tino Magni, l’europarlamentare Pd Matteo Ricci ("Una decisione così drastica non può essere accettata supinamente. Grave che il ministro Urso sia stato assente al tavolo fissato con i sindacati: una dimostrazione lampante dell’incapacità di tutelare i lavoratori e il tessuto produttivo del Paese", ha detto), la senatrice Pd ed ex segretario generale Cgil Susanna Camusso: "Il ministro Urso – ha detto quest’ultima – riferisca immediatamente in Parlamento sulla vertenza Beko e, al contempo, invitiamo la presidente del Consiglio a intervenire personalmente: è tempo che il Governo si assuma la piena responsabilità di un piano industriale nazionale capace di prevenire altre situazioni simili e di fornire ai lavoratori gli strumenti di tutela e protezione di cui hanno urgente bisogno".
Vittorio Fantozzi, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, sottolinea: "I lavoratori devono essere la priorità per tutti i livelli istituzionali, mi auguro che questa drammatica vicenda non sia utilizzata per alimentare lo scontro politico. Il Governo ha rigettato il piano industriale presentato dall’azienda e sta lavorando costantemente affinché sia scongiurata la chiusura dello stabilimento".
Marco Stella, capogruppo di Forza Italia in Regione, e Lorenza Bondi, che guida FI-Udc-Nuovo Psi in comune, affermano: "Il piano presentato da Beko Europe è inaccettabile. Purtroppo questo territorio, oltre a questa drammatica vicenda occupazionale, sconta decenni di miopia politico-industriale, per cui negli anni d’oro in cui sarebbe stato possibile attrarre investimenti che si radicassero sul territorio, non c’è stata una visione a medio/lungo termine di sviluppo produttivo. E questa triste vicenda è uno degli effetti di quella miopia".