REDAZIONE SIENA

Pasqua dei giornalisti, il convegno. Monito del cardinale Lojudice: "Non scivolare nelle fake news"

Il messaggio dell’arcivescovo ai media nell’evento organizzato dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana "Oggi il mondo dell’informazione risulta sempre più complesso a causa dell’utilizzo di fonti non verificate" .

Un momento del convegno con il cardinale Augusto Paolo Lojudice, organizzato dall’. Unione Cattolica della Stampa Italiana

Un momento del convegno con il cardinale Augusto Paolo Lojudice, organizzato dall’. Unione Cattolica della Stampa Italiana

I rapporti tra stampa e Chiesa al centro dell’incontro organizzato per la ’Pasqua dei giornalisti’ dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana tenutosi ieri. La giornata ha preso il via con ritrovo in Piazza Duomo per una simbolica visita guidata al Battistero e alla Cattedrale. A seguito della visita, il Palazzo Episcopale ha aperto le porte a un incontro di riflessione su alcune importanti tematiche.

"Cari giornalisti, voi dovete essere attenti. Non vi potete permettere di scivolare in fake news perché, così facendo, viene vanificato il vostro intero lavoro e tutta la vostra preparazione". Così il cardinale Augusto Paolo Lojudice, che ha aperto i lavori con un monito: "Le male notizie sono una delle cause alla base dell’allargamento dello scontro all’interno della Chiesa e questo non deve sorprendere: una pessima comunicazione, di fatto, è in grado di far degenerare qualunque gruppo, anche una famiglia".

Poi l’arcivescovo ha sottolineato: "Al giorno d’oggi il mondo dell’informazione risulta sempre più complesso a causa dell’utilizzo di fonti non verificate e della ricerca della sensazionalità. La circolazione di critiche e false notizie sulla Chiesa, tuttavia, risulta essere tutto fuorché un fenomeno nuovo: le scelte di Papa Francesco hanno avuto tanti nemici, ma non parliamo di un’eccezione. Già partendo da Giovanni XXIII – ha ricordato il cardinale –, i pontefici sono stati criticatissimi per via della loro responsabilità apicale. Anche di Papa Giovanni Paolo II è stato detto di tutto, per poi dimenticare altrettanto velocemente le accuse a seguito della sua beatificazione".

"La novità – ha proseguito Lojudice – è che rispetto a 30 anni fa questi attacchi non solo si diffondono molto più velocemente, ma provengono spesso anche da fonti interne o vicine alla Chiesa: esempio lampante è la vicenda del vescovo Viganò, scomunicato l’anno scorso, che posta video di critica sui social". Tuttavia, il Cardinale ha espresso anche parole di stima e fiducia nei confronti della stampa locale, evidenziando come la relazione tra la Diocesi e i giornalisti sia positiva e basata sui valori di lealtà e autenticità. In chiusura, Lojudice si è poi dedicato alla narrazione di un simpatico aneddoto in merito al suo rapporto con Papa Bergoglio, ricordando il giorno in cui scoprì di essere stato nominato cardinale. "Era il 25 ottobre 2020 ed ero da poco rientrato da una celebrazione, quando ho scoperto di essere stato nominato cardinale – le parole dell’arcivescovo –. In quel momento la domanda che Bergoglio mi aveva posto qualche giorno prima, chiedendomi cosa avrei fatto domenica a mezzogiorno, ha acquistato immediatamente un senso diverso... ".

La giornata si è chiusa con gli interventi del vaticanista de ’La Repubblica’ Orazio la Rocca e del consulente ecclesiastico Ucsi don Alessandro Andreini.

Grazia Sanfilippo