Non sarà ‘solo’ un concerto. La presenza di Patti Smith nel Duomo di Siena, domani sera alle 21.15, non sarà solo l’esibizione di un’artista straordinaria. Sarà un evento. Un evento che non avrà a che fare ‘solo’ con la musica, ‘solo’ con l’arte, ma chiamerà in causa questioni come la spiritualità, il rapporto con sentimenti umani la cui condivisione è linfa vitale per chi, anche in questi tempi incerti, tra paura e speranza sceglierà sempre la speranza.
Il tour accompagna la pubblicazione del libro ‘A Book of Days’ uscito per Bompiani e già bestseller in tutto il mondo. Un diario che raccoglie parole e fotografie, che nasce da quando, nel 2018, Patti Smith ha cominciato a condividere su Instagram le proprie fotografie delineando nel tempo una personalissima estetica, che unisce in una narrazione per immagini le vecchie Polaroid del suo archivio agli scatti rubati con lo smartphone anche durante i concerti. Un flusso di cui, sicuramente, entreranno a far parte anche le fotografie digitali che l’artista produrrà durante lo spettacolo di domani.
Se ‘A Book of Days’ è un viaggio visuale, una lettura senza tempo, la mappa di una vita intima e artistica, ‘Patti Smith – A Tour of italian days’ sarà il racconto di quel viaggio, offerto al pubblico senese che ha subito risposto con l’entusiasmo dei grandi eventi, facendo registrare il tutto esaurito in pochissimi minuti. Ci saranno sicuramente i brani che hanno reso celebre la cantautrice, riproposti nello straordinario scenario della Cattedrale di Siena, che ospita così la seconda edizione di ‘Musica per la pace’, l’iniziativa congiunta di Opera della Metropolitana e Arcidiocesi di Siena che l’anno scorso portò Noa a esibirsi nella medesima location. Anche per Patti Smith è una seconda volta, dopo il concerto in Piazza del Campo del 2012 per lo straordinario festival ‘Città Aromatica’, diretto da Mauro Pagani. "Patti Smith è un’artista internazionale – ha detto il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena – che con la sua voce e le sue canzoni annuncia tanti valori propri dell’uomo. Il Duomo non è e non sarà mai una sala concerti, ma un luogo in cui ogni cosa punta alla gloria di Dio. E anche la musica può farlo, con il suo linguaggio universale in grado di toccare gli animi di tutti".
Riccardo Bruni