REDAZIONE SIENA

Patto con Anas siglato in prefettura. Badesse, lavori finiti il 4 novembre

Per il prefetto Pirrera il raccordo "è una gimkana". Incontro congiunto con la collega di Firenze. L’ingegner Del Monaco: "Quattordici opere maggiori e 45 minori su cui intervenire per forza in 5 anni".

Patto con Anas siglato in prefettura. Badesse, lavori finiti il 4 novembre

di Laura Valdesi

SIENA

"Quel cantiere di 6 chilometri (fra Badesse e Monteriggioni, ndr) va razionalizzato". E ancora: "Non ho mai visto frotte di operai, si potrebbero fare turni serali e notturni, ripeto, in un’area di intervento più ristretta. La sicurezza degli addetti e dei fruitori sono priorità, ma tre incidenti in un mese, uno dei quali mortale, inducono a pensare". Netti i toni del prefetto di Siena Matilde Pirrera ’dirigendo’ la riunione della conferenza provinciale permanente da lei voluta sui problemi di viabilità dell’AutoPalio’ legati alla presenza di numerosi cantieri Anas per valutare soluzioni alla luce delle criticità emerse.

La "buona notizia" arriva in fondo, dopo un fuoco di fila di proposte da parte di sindaci, università, Autolinee toscane e forze dell’ordine che echeggiano le lamentele dei cittadini e dei fruitori. "Il cantiere tra gli svincoli di Badesse e Monteriggioni è arrivato alla sua massima estensione. Da adesso verrà progressivamente ridotto. Il resto dell’intervento sarà completato entro il 4 novembre e il cantiere rimosso. Il secondo lotto lo faremo più in là", annuncia l’ingegner Gioacchino Del Monaco, responsabile Area gestione rete di Anas. Che difende anche la scelta del nuovo new jersey centrale: "Si sposta al massimo 80 centimetri in caso di urto. Al 13+400 della ’Palio’ c’è stato un incidente, si impattò sulla barriera metallica, deformata tanto che invase l’altra carreggiata. Per fortuna non veniva nessuno in senso contrario. Quanto agli incidenti non sono legati ai cantieri ma all’attenzione che si pone. Nel sinistro mortale se in un rettilineo un tir tampona la colpa è del guidatore". L’ingegnere spiega poi come mai ci sono solo tre operai – "Lo spazio di manovra è troppo ristretto, occorre lavorare in sicurezza per spostare barriere di 6 metri di lunghezza per un peso di 6 tonnellate" – e chiarisce come mai niente lavori di notte: "Già facciamo due turni dalle 7 alle 22. Occorre prima una fondazione per posare il new jersey. Non si può lavorare 24 ore su 24, va fatto raffreddare il materiale durante la notte". "I prossimi cantieri parliamone", insiste il prefetto Pirrera invocando un coinvolgimento del territorio "perché questa è una città universitaria che deve mantenere i propri standard. Non isolateci". Ma Anas non ci sta a prendersi la croce addosso e, senza girarci intorno, ricorda di aver rilevato anche cedimenti della fondazione in alcuni punti che va rafforzata. La ’Siena-Firenze’, per così dire, è arrivata alla fine del suo ciclo naturale. Di qui la necessità di intervenire (per forza) con azioni urgenti sui cinque viadotti, "se vogliamo garantire il transito. La programmazione la stanno dettando le opere stesse. Nell’arco di 5 anni dovremo fare per forza lavori su 14 importanti e anche su 45 minori per tenerla aperta. E se non sovrapponiamo i cantieri non faremo in tempo quanto necessario per garantire la sicurezza", mette le carte sul tavolo Del Monaco. Che aggiunge, per quanto attiene al tratto senese, che "i lavori nella galleria Acquacalda terminano questa settimana in direzione Siena, per cui il cantiere si sposterà nella direzione opposta. Dovrebbe chiudere entro un mese". Le richieste emerse nella riunione? Che la presenza di code nel tratto Badesse-Monteriggioni sia segnalata da un addetto che sbandiera ma il problema è dove posizionarlo, senza corsia di emergenza, per garantire che non corra rischi. Il prefetto non molla: razionalizzare, maggiore illuminazione, miglioramento di segnaletica e cartellonistica. "Allo stato attuale la superstrada è una gimkana", afferma spiegando "di aver espresso il malcontento di un territorio che chiede viabilità sostenibile". Invoca sinergie "perché gli interventi vanno comunque fatti". Pesante il cahier de dolèances. Il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci dice che è ora "che Stato e territorio mettano mano ad un progetto di adeguamento della carreggiata" e chiede più informazioni sulla mobilità", Alessandro Donati di Colle vuole "più controlli della velocità". Marcello Bonechi di Castellina in Chianti "tempi certi delle opere" ed auspica una maggiore chiarezza della segnaletica "che confonde soprattutto di notte".