Il 30 ottobre, dopo tre anni, è scaduta la solidarietà e da domani i 37 lavoratori del sito Pay Care di Monteriggioni torneranno in azienda a tempo pieno. "Sarà così fino alla fine dell’anno – spiega il segretario della Fim Cisl, Giuseppe Cesarano – ma da gennaio non ci sono certezze sul rinnovo della commessa ’Area’ della Regione Lombardia. Nell’incontro dei giorni scorsi con i vertici aziendali, ci è stato detto chiaramente che o in questi due mesi arriveranno nuove commesse, o Pay Care è pronta a lasciare per sempre il perimetro di Monteriggioni".
Il destino dei lavoratori sembra dunque segnato: "Ci è stato anche riferito – continua Cesarano – che in caso di vendita, i dipendenti verrebbero riassunti dalla nuova proprietà, ma all’orizzonte non c’è nessuno pronto a subentrare a Pay Care, per questo a breve riunirò l’assemblea dei lavoratori per illustrare quanto ci è stato comunicato dall’azienda e programmare una serie di iniziative di protesta".
Nei giorni scorsi lo stesso Cesarano e una delegazione di dipendenti aveva manifestato davanti a Palazzo pubblico chiedendo (e ottenendo) un incontro con il sindaco Nicoletta Fabio, che si era impegnata a sondare la disponibilità di altre aziende del territorio per l’eventuale riassunzione dei dipendenti di Pay Care, una volta chiuso il sito di Monteriggioni.
I giorni sono passati, ma nulla di concreto si è materializzato. Di qui l’annuncio di Cesarano: "Non esiste che facciano lavorare i dipendenti a tempo pieno gli ultimi due mesi, per poi mandarli tutti a casa. Nell’imminente assemblea dei lavoratori decideremo le iniziative di protesta da mettere in atto. Non si esclude di entrare in assemblea permanente, per lanciare un messaggio forte e chiaro all’azienda". E infine: "E’ arrivato il momento di schierarsi in modo netto, prendendo posizione contro il rischio di chiusura del perimetro di Monteriggioni – conclude il segretario della Fim Cisl –. Pay Care non può disimpegnarsi in questo modo, perché questo significa mandare a casa e privare di un futuro 37 lavoratori e le loro famiglie".
C.B.