Enrico Galardi (classe ’93) il misurato neo segretario del Pd al quale sono state affidate le redini post sconfitta getta le basi per riconquistare palazzo Renieri.
Un commento negativo e uno positivo per i primi mesi? "C’è una totale mancanza di visione in particolar modo per alcune tematiche. Di ciò non c’è traccia né nel Dup né nel bilancio. Questa amministrazione non ha una priorità. Se domando al sindaco qual è l’opera da realizzare mi viene risposto la biblioteca o il secondo impianto di risalita. Però, nel bilancio non c’è un euro sulla progettazione né sull’avvio del procedimento. Giudico gli atti non i sogni. Di positivo in continuità con la precedente amministrazione partiranno i lavori della rotatoria di viale dei mille".
Come definisce la vostra opposizione? "Siamo un partito ed il nostro sguardo non si limita al confine comunale, però, di amministrativo abbiamo visto ben poco se non spot. In consiglio è giusto che si parli di amministrazione, ma anche di politica. L’opposizione emerge e continuerà ad emergere in particolare nel 2025 perché forse si potrà vedere qualche scelta concreta. Cosa si dovrebbe fare ora? Opposizione sulle luci di Natale? Dobbiamo aspettare tematiche più serie. Inoltre nelle prossime settimane vigileremo sulle osservazioni presentate al Poc. Vogliamo capire che direzione prenderà la città dal punto di vista urbanistico".
Siamo sempre in campagna elettorale? "Finisce mai a Colle? Purtroppo la nostra comunità è molto frammentata da decenni. L’amministrazione sta lavorando sulla partecipazione. In linea di principio ci trova d’accordo, ma dobbiamo vedere i termini con i quali sarà declinata. Come Pd abbiamo organizzato un giro nei circoli per presentare il nuovo gruppo dirigente, per raccontare questi primi mesi, affrontare tematiche sovracomunali e raccogliere le istanze dei cittadini".
Perché il Pd ha perso? "Abbiamo provato a darci delle risposte e fare un’analisi del voto e purtroppo della sconfitta. Credo che ci siano stati molti aspetti positivi che ha portato la candidatura di Vannetti, come partecipazione, mobilitazione e nuovi iscritti. Dobbiamo ripartire da questi aspetti, dal modo di fare la politica che punta sulla qualità. Inoltre, secondo me in campagna non abbiamo prestato adeguata e necessaria attenzione alle esigenze apparentemente più piccole, ma anche più concrete dei cittadini. L’obiettivo è quello del 2029 e riconquistare il comune, ma non dobbiamo dimenticarci di farci trovare pronti anche per le elezioni regionali e nazionali, partendo da lì per ri-costruire un campo largo colligiano".
Lodovico Andreucci