
Pd-Terzo Polo, prove di un’intesa complicata
’La prima è dei ragazzi’, era il ritornello quando il favorito perdeva il primo set a tennis o a pallavolo. Ieri sera alle 17 è andato in scena il primo confronto tra Anna Ferretti, candidato sindaco per il centrosinistra dopo la vittoria alle primarie, Giorgio Masina e Massimo Cava, segretari comunali di Azione e Italia Viva. E ha ricalcato il ritornello di cui sopra. Un confronto di studio, una ripresa senza colpi proibiti o decisioni inappellabili. D’altronde non era questo il senso dell’appuntamento. Anna Ferretti si è posta l’obiettivo di allargare il perimetro della coalizione, il Terzo Polo è l’alleato naturale, visti i rapporti in Regione Toscana, non certo altrove.
Nonostante le chiusure nette dei rappresentanti di Azione e le mani libere rivendicate da quelli di Italia Viva (ennesima prova che tra i renziani e i calendiani l’alchimia è a rischio esplosione), non è questo il tempo della definizione delle alleanze. La vera trattativa è quella che si aprirà tra Ferretti, dirigenza Pd e Stefano Scaramelli, vicepresidente del consiglio regionale e plenipotenziario di Italia Viva in questa parte di Paese. Se i dem vogliono presentarsi alle elezioni assieme al Terzo Polo, dovrebbero dar vita a un ticket elettorale. Tradotto in pratica, Scaramelli chiederà al Pd un accordo globale di governance della città. Non solo il vicesindaco potenziale, richiesta scontata e rubricabile sotto l’etichetta ’minimo sindacale’. Ma anche garanzie sulle future nomine che toccheranno al prossimo inquilino principale di Palazzo Pubblico: dal vertice di Sigerico alla Fondazione Mps, questa tra tre anni, però. In caso di mancato accordo, Scaramelli giocherà su altri tavoli, a partire da un patto elettorale con Massimo Castagnini ad esempio. E alzerà ancora di più il prezzo in caso di voti decisivi al ballottaggio.
P.D.B.