Sfida a tre per il congresso comunale Pd. C’è stata dunque una sola convergenza, con la decisione di Paolo Mazzini di ritirarsi per sostenere Piero Fabbrini, già candidato al consiglio comunale. Il docente sarà dunque in corsa con Rossanna Salluce, avvocato presidente di Donna chiama Donna, e Simone Vigni, architetto, ex segretario comunale. I 626 iscritti del Pd potranno scegliere tra loro: se nessuno arriverà al 51 per cento, sarà ballottaggio in assemblea.
"Abbiamo chiesto e proposto per mesi, con amici e compagne – afferma Mazzini – di costruire un lavoro unitario mettendo tutto il partito intorno a un tavolo per ragionare su programmi, idee, futuro e arrivare a una visione comune da proporre non solo agli iscritti ma alla città, a possibili alleati e ai cittadini. Invece si è voluto ripercorrere gli stessi errori del recente passato: di fronte alle nostre proposte e disponibilità si è opposta l’ennesima chiusura e una candidatura preconfezionata dagli stessi che hanno guidato il partito alla sconfitta del 2023". Per Mazzini, "solo la candidatura di Fabbrini ha presentato le nostre stesse istanze e la disponibilità a un progetto comune, per questo abbiamo deciso di fare un passo avanti per concretizzare ciò che abbiamo propugnato e dimostrare che unire è più utile e democratico che dividere: sosterremo la sua candidatura con convinzione e passione, lealtà e franchezza".
Ieri mattina Vigni aveva confermato la candidatura. "Senza mettere in discussione le differenti posizioni, sensibilità e la soggettività di ciascun candidato alla segreteria – afferma Vigni – ritengo utile che sin dalle prossime ore possa svilupparsi un confronto tra tutti candidati teso a creare le condizioni affinché si creino le premesse per garantire al futuro segretario le migliori condizioni di governabilità del partito". In appoggio a Vigni arrivano anche le parola della capogruppo in consiglio comunale Giulia Mazzarelli: "Abbiamo ora il compito di lavorare tutti insieme per costruire le basi di una nuova idea di partito, che valorizzi il senso di appartenenza a una comunità unita dagli stessi valori, il gioco di squadra, il rispetto delle idee e dei pensieri di tutti (anche di chi come noi si è trovato spesso controcorrente), con lealtà e trasparenza, superando definitivamente il culto della persona e costruendo un noi".
Orlando Pacchiani