Siena, 5 dicembre 2022 - Otto pecore uccise a seguito dell’aggressione dei lupi. Otto pecore quelle che Federico Corbini, ex fantino in attività negli anni Novanta con cinque Pali corsi, teneva nella sua azienda che si trova poco distante da Porta Tufi e da Piazza del Campo.
"Senza provvedimenti preventivi – spiega Federico Corbini – presto lupi, cinghiali e caprioli li vedremo anche in Piazza. In pochi giorni i lupi hanno messo a segno due attacchi finendomi il piccolo gregge che custodivo. Il danno subito? Solo per smaltire i resti delle pecore aggredite non bastano trecento euro. Se dovessi comprarne delle nuove non basterebbero quattromila euro".
Incredibile, cinico, l’attacco dei lupi. "Effettuato – dice ancora Corbini – con furbizia e una sorta di tecnica specifica. Il lupo aggredisce la pecora dagli arti inferiori, poi la sgozza. Mangia le parti più pregiate e se ne va. Normalmente, dopo il primo attacco – subito nella notte tra giovedì e venerdì scorso- i lupi non tornano sullo stesso luogo a breve distanza. Questa volta, invece, lo hanno fatto dopo solo due giorni".
Sul fronte dei rimborsi Federico Corbini evidenzia "che ci sono troppe lentezze burocratiche per vedersi riconoscere questi danni. Passano i mesi prima di ricevere, se si ottengono, i contributi che, comunque, non riusciranno mai a coprire i danni reali subiti. Io di domande ne ho fatte diverse, di contributi non ne ho visti. Ma questo problema, pur importante, non è grave come quello sulla sicurezza delle persone. Cinghiali, lupi, minacciano i cittadini, occorrono provvedimenti di prevenzione".