Cristina Belvedere
Cronaca

“Sulla pelle dei lavoratori”. Amiata, pelletterie in crisi. Sono a rischio 565 posti

Camere del Lavoro di Siena e Grosseto, istituzioni e categorie produttive fanno quadrato. L’assessore regionale Marras: “Attualizzare i distretti”

Siena, 23 ottobre 2024 – Un distretto industriale per salvare l’Amiata dalla crisi delle pelletterie. E’ la strategia condivisa da istituzioni e Cgil nel convegno ’Sulla pelle dei lavoratori’, organizzato ad Abbadia San Salvatore alle Camere del Lavoro di Siena e Grosseto. A snocciolare i numeri della crisi, Luisella Brivio, Filctem Cgil di Siena e Grosseto: “Nel settore sono impiegati 1850 lavoratori, di cui 565 in cassa integrazione. L’Amiata grossetana vede a Castel del Piano la Gt, che fa capo a ’Gucci’ e occupa 65 dipendenti ora in cassa – ha detto –. Tra Castel del Piano, Santa Fiora, Arcidosso e Cinigiano gli occupati sono 150”.

Maggiori le dimensioni della crisi nel Senese: “Qui ci sono due aziende afferenti a Gucci: Garpe con circa 280 dipendenti e Gt con 40 – ha continuato –. Abbiamo poi Prada con circa 150 dipendenti, Borgo che è partecipata da Fendi, Garland e The Cut che lavorano per Celine con oltre 100 dipendenti, e tutto l’indotto di aziende medio-grandi e piccole per un totale di circa 1700 dipendenti, provenienti anche dai comuni limitrofi. Le aziende sono a Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore”. Su circa 2000 addetti, la maggior parte sono donne.

“Il comparto della pelletteria è in difficoltà per le oscillazioni del mercato – ha sottolineato il sindaco di Abbadia, Niccolò Volpini –. Che sia parco o distretto industriale, dovrà essere attualizzato per salvaguardare un settore che rappresenta un intero territorio”. Concorde Franco Dispensa, Diocesi di Montepulciano: “Sulla crisi delle pelletterie c’è anche l’attenzione del mondo cattolico”.

Se il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola, ha annunciato “la volontà delle istituzioni di una collaborazione attiva”, la presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti, ha ribadito: “Bisogna affrontare la crisi nell’immediato, ma anche darsi un obiettivo di lungo termine con strumenti che rispondano anche a crisi prossime non dipendenti dal nostro territorio”.

Puntuale l’analisi dell’economista Stefano Casini Benvenuti, mentre Roberto Gemini, Confindustria ha annunciato: “Dobbiamo salvaguardare il tessuto imprenditoriale, per questo incontreremo alcune aziende”. Gianluca Scartoni, Filcams Cgil Siena, con Fabio Berni (Cgil Toscana) e Riccardo Colletti (Filctem Cgil nazionale) hanno esortato a “dare la parola agli invisibili”, mentre Lauro Simonetti, Cna Federmoda Siena ha ricordato: “C’è un tavolo regionale per affrontare la crisi della moda. Le prime soluzioni sono a sostegno di imprese e lavoratori”.

Infine l’assessore regionale Leonardo Marras: “Abbiamo aperto un tavolo regionale, per dare risposte. Quanto arrivato dal governo è assolutamente insufficiente. La crisi è profonda e potrebbe coinvolgere nella sola Toscana 15mila lavoratori e quasi il 40% della produzione regionale. Non è solo una crisi di domanda. Qualcuno pensa che il settore possa riprendersi tra 2025 e 2026. Questa durata va affrontata con cassa integrazione e fondo di solidarietà”. E ancora: “Il distretto industriale per come era nella programmazione regionale decenni fa non ha più senso. Sull’Amiata il settore merita di essere valorizzato – ha concluso –. Serve un percorso di investimento delle imprese che punti su sostenibilità e innovazione legandosi al territorio. Sarà uno sforzo che dovranno sostenere pure i sindaci”.