Pensionata uccisa in Largo Sassetta. Il giallo è giunto alle battute finali

Oggi la discussione dal gup dei reati connessi, lunedì il (probabile) verdetto della Corte d’Assise

Pensionata uccisa in Largo Sassetta. Il giallo è giunto alle battute finali

Pensionata uccisa in Largo Sassetta. Il giallo è giunto alle battute finali

di Laura Valdesi

SIENA

Omicidio di Largo Sassetta, il giallo è arrivato alle battute finali. Nel giro di cinque giorni, infatti, fra oggi e lunedì, salvo nuovi colpi di scena si dovrebbe chiudere il cerchio sulla vicenda di cronaca che ha colpito Siena. E sui reati connessi al delitto, commessi anche da altri indagati rispetto a zio e nipote indicati dalla procura come gli autori in concorso dell’omicidio della pensionata avvenuto il 26 settembre 2022. Un caso che aveva suscitato allarme sociale e ha poi fatto parlare perché la vittima, Anna Maria Burrini, 81 anni, aveva avuto un negozio in centro ed era molto conosciuta. Per il fatto che, secondo l’accusa, sarebbe stata uccisa da un 39enne ucraino a cui in precedenza aveva affittato una stanza di casa al nero. In concorso con la nipote di quest’ultimo, dopo che avevano tentato inutilmente di stordirla con un tranquillante.

L’udienza che si celebra stamani davanti al gup Sonia Caravelli riguarda varie persone che erano passate nell’appartamento all’ultimo piano della palazzina di Largo Sassetta o che, comunque, risultano collegate a queste. Anche da legami di parentela. L’ucraino accusato del delitto è fra gli imputati, in verità, assistito dall’avvocato Alessandro Buonasera, perché avrebbe tentato di rapinare Anna Maria Burrini già il 2 agosto 2022, mandando in scena un copione simile a quello poi interpretato in occasione del delitto, cercando di stordire l’anziana con un sedativo nel succo di frutta per prendere il bottino di cui avevano avuto notizia dall’operaio – che poi dette l’allarme il 26 settembre portando alla scoperta del cadavere –, fallendo però nell’intento. I reati contestati ai cinque imputati oggi dal gup spaziano dalla ricettazione dei gioielli rubati alla donna uccisa alla tentata rapina appunto. Operaio che in questo troncone dell’inchiesta deve rispondere di aver rubato nel luglio 2022 ad Anna Maria Burrini 24 mila euro in contanti nascosti sotto un mobile all’ingresso della camera da letto più ori occultati dentro una federa. Assistito dall’avvocato Elisabetta Carloni, ha chiesto di patteggiare 4 anni e ci sarebbe già il consenso del pm Serena Menicucci. Oggi alle 9.15 inizierà la discussione, sia del pm che dei difensori, per cui il verdetto (salvo rinvii) dovrebbe arrivare nel pomeriggio.

Lunedì 17 giugno, invece, l’udienza in Corte di assise inizia alle 9. Così ha deciso il presidente Fabio Frangini in maniera tale da consentire ai difensori degli imputati zio e nipote – rispettivamente Buonasera e l’avvocato Francesco Paolo Ravenni – di illustrare le memorie depositate entro il 10 giugno, come richiesto dalla Corte per rendere più snella l’udienza del 17. E consentire così ai giudici, togati e popolari, di entrare in camera di consiglio per emettere la sentenza magari nel pomeriggio. Il pm Sara Faina ha chiesto per entrambi gli imputati la condanna all’ergastolo per rapina e omicidio pluriaggravato convinta che l’abbiano uccisa per prendere tutti i suoi beni mostrando totale indifferenza per la vita umana. Per l’ucraino ha chiesto 12 mesi di isolamento diurno e 8 per la giovane. Un’altra verità quella tratteggiata dai difensori dei due imputati che si sono accusati reciprocamente della commissione materiale dell’omicidio. Lo zio ha detto che è stata la nipote, quest’ultima da subito che lui l’ha strangolata.