PINO
Cronaca

Per le campagne elettorali il peggio deve ancora venire

Pino

Di Blasio

Ci sono troppi paradossi in questo settembre italiano. Il più beffardo è che a luglio è stato sfiduciato un Governo al quale tutti chiedono a settembre soluzioni per qualunque cosa. Soprattutto per il caro bollette dell’energia. E’ l’unica cosa di cui parlano gli elettori, le imprese, le famiglie. Tutti i giornali, compreso quello che state leggendo, hanno raccolto le foto di commercianti, artigiani, piccoli imprenditori che mostrano bollette dell’energia con importi quadruplicati. Per non parlare delle grandi imprese energivore, come le Cristallerie di Colle, costrette a pagare conti da un milione e mezzo rispetto ai 400mila euro dell’anno scorso.

Non basta la parola inflazione per riassumere ciò che sta accadendo. Se non si corre ai ripari, se l’Europa non trova una soluzione comune, se Putin non scende a più miti consigli, casomai spinto da Xi Jinping e Modi, il prezzo del gas che oscilla tutti i giorni sull’ottovolante (ieri è passato da 183 a 210 euro, per chiudere in flessione a 186,75 a Amsterdam) manderà a gambe all’aria prima le società che distribuiscono gas, poi le imprese che lo usano per mandare avanti la produzione, poi i dipendenti di quelle imprese, infine le famiglie legate agli stipendi di quei dipendenti.

Pensate che, di fronte a queste prospettive autunnali, gli italiani possano entusiasmarsi alle liti tra i candidati dei vari schieramenti? Mettersi a leggere programmi, strategie, alleanze e promesse sul futuro? Voteranno di pancia, stavolta più delle precedenti tornate elettorali. Almeno quelli che andranno a votare, perché per quanto tutti puntino sul 40% di indecisi e astenuti, una campagna elettorale fatta di eventi con pochissime persone presenti, niente comizi in piazza, al massimo aperitivi e incontri tra intimi, non ha attirato nessun elettore sfiduciato. Anzi, forse ne ha allontanati altri dalle urne. E allora aspettiamo questi altri sette giorni, prepariamoci al voto di domenica. Senza illusioni, il peggio deve ancora venire.