Non c’è stata una rissa. Si è trattato di una un’aggressione, tutti contro uno. Che ha avuto la peggio. Così ha deciso il giudice Simone Spina dopo una lunga camera di consiglio – alle 14 il verdetto – al termine del processo che vedeva imputati due fratelli di origine tunisina, difesi dall’avvocato Michela Guerrini. Il pubblico ministero Rotunno aveva chiesto la condanna ad un anno e mezzo per entrambi. La pena è stata alla fine per il reato di lesioni, un anno e 9 mesi, più il risarcimento nei confronti del giovane connazionale pestato: 10mila euro per l’uomo, assistito dall’avvocato Nicola Pezone. Di più. Al termine dell’istruttoria dibattimentale è emerso, come rivendicato anche da quest’ultimo, che è stata un’aggressione in piena regola. Per motivi futili, accaduta il 13 novembre 2021 alla stazione di Poggibonsi. Come documentato anche dai filmati raccolti dagli investigatori e guardati in tribunale. Gravi le conseguenze riportate dalla parte offesa, 30 anni, a cui erano state rotte varie costole. Oltre trenta i giorni di prognosi.
Gli avevano assestato anche calci e pugni, dopo avergli dato una testata, circondandolo e continuando a colpirlo quando era caduto a terra. Ce l’aveva fatta ad alzarsi ma, secondo l’accusa, era stato usato contro di lui anche un porta locandine di metallo.