
Piazza Jacopo della Quercia. Scatta il divieto di sosta
Da alcuni giorni piazza Jacopo della Quercia è stata liberata da molte delle auto che posteggiavano in quell’area. Non tutte, perché permangono quelle sui lati della navata del Duomo nuovo dotate di regolare permesso, ma intanto è stato raggiunto il risultato di eliminare la sosta che non era autorizzata. Frutto di un intervento condotto da Enrico Tucci, assessore alla mobilità e polizia municipale, che ha avviato un’operazione che non si concluderà qui ma riguarderà anche altri spazi della città.
"Ringrazio la disponibilità del questore per arrivare alla soluzione che abbiamo potuto riscontrare in questi giorni – afferma Tucci –, era importante liberare lo spazio centrale di piazza Jacopo della Quercia. Ora stiamo lavorando per intervenire su altri luoghi, penso in primo luogo a piazza San Domenico e piazza Provenzano".
Un tema che era stato portato all’attenzione anche del consiglio comunale (interrogazione di Gabriella Piccinni e Luca Micheli del Pd) e che riguarda anche altri luoghi di prestigio sfuggiti nel tempo alla loro destinazione, come piazza San Francesco che in teoria sarebbe off limits per le auto e invece è praticamente un parcheggio. Da contemperare sicuramente le esigenze dei residenti, delle imprese, ma necessariamente anche la tutela di luoghi delicati. C’è anche un tema di revisione della concessione dei permessi, anche questo argomento di vecchia data: "È vero che i residenti Ztl hanno difficoltà a trovare un parcheggio – ha dichiarato Tucci in consiglio comunale –, un fenomeno che è tale da molti anni a causa di una sproporzione tra permessi di parcheggio e spazi disponibili".
Per liberare le piazze, l’idea è quella di concedere posti nei parcheggi di Sigerico ai residenti: stadio-Fortezza per quelli di San Domenico, struttura di via Baldassarre Peruzzi per quelli in Provenzano.
Poi probabilmente si dovrà ragionare anche sulla gestione generale dei permessi di accesso alla zona a traffico limitato. E dal primo gennaio ci sarà anche la questione di spazi che potrebbero liberarsi, adesso occupati dalle concessioni in deroga ai locali per l’utilizzo del suolo pubblico.
Orlando Pacchiani