Siena, 23 aprile 2022 - Jeans aderenti, fisico scattante. Menavano come fossero maschi. L’atteggiamento da dure pronte a tutto. Seppure adolescenti. Ragazzine di 14 anni, massimo 15, che si divertivano a picchiare coetanee. Non l’ha fatta franca con la polizia la gang di Piazza del Mercato, figuriamoci il gruppo di bulle ’in rosa’ che agiva a Siena ma anche a Taverne, in luoghi dove potevano essere viste. Non importava. In pieno giorno un’aggressione particolarmente violenta è avvenuta nella piazzetta che da un lato porta al Metropolitan e dall’altro al ’Conad City’. Una zona che, l’hanno segnalato più volte i residenti, è diventata punto di ritrovo dei giovanissimi, specie le scalette. Dove bere e ’fumare’. Le ragazze invece picchiavano. A guidarle una quindicenne: gli uomini della squadra mobile del vice questore aggiunto Riccardo Signorelli hanno perquisito ieri anche la sua abitazione, oltre a quella di nove compagne di scorribande. «Indagate per atti criminali commessi sia attraverso i social che fisicamente, in danno di giovani coetane», spiega la questura.
Una vittima fa denuncia alla polizia per il trattamento ricevuto nell’aprile e nell’ottobre scorso, facendo scattare le indagini coordinate dalla procura della repubblica presso il tribunale dei minorenni. I social diventano il terreno dove gli agenti pongono la lente. Controllano. Verificano le testimonianze e i racconti ricostruendo e arrivando a identificare, una dopo l’altra, le componenti della banda che avevano ruoli e comportamenti diversi. Ma tutte facevano parte di una chat su whatsapp chiamata significativamente ’baby gang’.
Più umiliavano le vittime, più cresceva la forza intimidatrice del gruppo che faceva proseliti. La ’preda’ veniva individuata e poi schernita sui social. Qualcuna a volte riprendeva l’aggressione proprio per metterla in rete e lanciare così una sorta di messaggio di potenza, secondo gli investigatori. Futili motivi, dunque. Che hanno consentito però alla polizia di ricostruire una decina di aggressioni fra l’estate, appena usciti dal lockdown nel giugno 2020, fino al febbraio scorso. Servivano luoghi appartati per le aggressioni. Ma, come detto, il palcoscenico era anche il centro di Siena. Chiamavano ’ring’ l’area sotto la Fortezza in via della Vecchia, utilizzavano alcuni vicoli del centro, la galleria Metropolitan in piazza Matteotti e il sottopassaggio in piazza Gramsci. A Taverne agivano nei pressi dell’area industriale dismessa nella periferia della frazione. E chi prendeva le distanze dal gruppo non la passava liscia, secondo quanto ricostruito dagli uomini del questore Pietro Milone, diventando vittima di quelle che erano state fino ad allora ’amiche’.