"Al momento opportuno, quando l’amministrazione comunale procederà al rinnovo della governance del Santa Maria della Scala, farò la mia regolare domanda. L’avevo anticipato in campagna elettorale, al di là di chi avesse vinto". Pierluigi Piccini sa benissimo che il suo nominativo non lascia indifferenti, nella prospettiva della presidenza della Fondazione Santa Maria: ex sindaco, ex consigliere comunale, promotore di Per Siena e sostenitore della candidatura di Fabio Pacciani. Ma prorio qui sta il punto che Piccini intende sottolineare: non di contropartita politica si tratta, osserva, ma, quando sarà, di una scelta da motivare in base ai requisiti. "La questione non ha nulla di politico – osserva Piccini – ma di tecnico e ha, per me, come unico punto di riferimento i titoli che metterò nel curriculum come faranno gli altri candidati. Chi sarà chiamato a giudicare ne dovrà tenerne conto per formulare un suo giudizio di merito. Credo, fermamente che di questo abbia bisogno il Santa Maria della Scala: di responsabili che si facciano carico dei problemi e della loro risoluzione".
Anche se Piccini sa benissimo che la politica non può restare assente in una partita destinata a determinare una fetta importante del futuro delle strategie culturali della città.
E a questo proposito, non si può non sottolineare la singolarità di quanto continua a succedere sul versante direzione scientifica: prima la lunga attesa per la proclamazione di Chiara Valdambrini, come da esito dei lavori della commissione, poi il silenzio che ne è seguito. Valdambrini è sempre a Grosseto e il Santa Maria senza direttore scientifico.
O.P.