MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Pienza, nuova arringa di Viganò "Pressioni sulle suore, loro restano"

Monastero Maria Tempio dello Spirito Santo: respinta ancora la nuova badessa, depositato un altro ricorso

Pienza, nuova arringa di Viganò  "Pressioni sulle suore, loro restano"

Pienza, nuova arringa di Viganò "Pressioni sulle suore, loro restano"

di Massimo Cherubini

Terzo intervento dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò a "difesa delle monache di Pienza" che si sono opposte e continuano a opporsi all’obbligo di lasciare il monastero Maria Tempio dello Spirito Santo che si trova nella città di Pio II. E non solo: hanno contestato, e contestano, la rimozione, decretata dalla Santa Sede, della badessa, madre superiore Diletta, opponendosi all’avvento della sostituta. Lunga la ricostruzione dei fatti registrati nell’ultimo periodo da parte di Viganò. Ce ne sono stati tanti da quando sulla vicenda è calato il silenzio. Dalla presentazione di nuove “remonstratines“ per chiedere la revoca delle disposizioni a quelle che vengono definite "nuove pressioni". Tradotto, madre Daniela Vacca, designata come amministratrice ha provato più volte a entrare nel monastero, ma al telefono e al citofono le è stato intimato di andarsene da madre Diletta, ricostruisce Viganò.

I giorni delle forti contrapposizioni, salite agli onori delle cronache nazionali, pare dunque non siano terminati. Le tredici monache di clausura resistono alle decisioni delle superiori autorità ecclesiastiche. Sui provvedimenti, sulla storia di queste Monache a Pienza (i pientini sono stati distaccati e oggi non ne parla più nessuno) era da tempo calato il silenzio. Di fatti nuovi, stando a quanto scrive nel suo lungo racconto l’arcivescovo Viganò, ne sarebbero avvenuti.

A iniziare da un nuovo decreto del 14 marzo che - si legge nella nota - "si riferisce indistintamente a più destinatari: da un lato esso conferma le disposizioni del decreto precedente per quanto riguarda la Comunità (trasferimento in altro Monastero ndr), mentre dall’altro impartisce nuove disposizioni nei riguardi della badessa e della priora. Le disposizioni riguardanti la Comunità - aggiunge- in quanto confermano quanto già disposto nel precedente decreto, non possono costituire l’oggetto di una nuova Remonstratio presso il Dicastero, ma di un Ricorso presso il Tribunale della Segnatura Apostolica – la “corte suprema“ della Santa Sede.

Detto ricorso è stato inoltrato dalle monache il 30 marzo. La badessa e la priora, invece, essendo destinatarie di nuove disposizioni, hanno presentato al Dicastero due nuove Remonstrationes, con le quali chiedono la revoca delle disposizioni del decreto del 4 marzo e l’accesso agli atti. Tra questi vi è l’intera documentazione relativa all’erezione canonica del monastero "Maria Tempio dello Spirito Santo". Quindi un passaggio sulla vita attuale delle monache che non hanno più alcun sostento dalla diocesi. Le stesse hanno fondato l’associazione "Maria Tempio dello Spirito Santo", aprendo un iban per riceve sostegni economici.