REDAZIONE SIENA

Pinacoteca, Hémery debutta da direttore

Dopo la nomina di fine gennaio dal ministero della cultur oggi il primo giorno. "Felice di far parte di un museo diffuso"

Oggi per Axel Hémery sarà il primo giorno da direttore della Pinacoteca Nazionale. E’ pronto ad occupare il suo ufficio a Palazzo Bonsignori e Brigidi, 55 giorni dopo la sua visita ufficiale a Siena, in compagnia del direttore generale dei musei italiani, Massimo Osanna, e del direttore del polo museale toscano Stefano Casciu. Quel giorno di inizio febbraio, nel corso del suo primo contatto con i giornalisti e i protagonisti delle istituzioni senesi, Hémery non parlò di strategie o di progetti per la Pinacoteca. Ma indicò a grandi linee il suo modo di agire.

"Ho visitato la Pinacoteca di Siena parecchie volte - rivelò Hémery - l’ultimo sopralluogo a dicembre, in vista del concorso da direttore. Ho accettato la nomina con onore, sapendo di aver assunto un grande impegno per valorizzare una collezione eccezionale in un edificio eccezionale".

L’aver atteso il 28 marzo per entrare ufficialmente a Siena, era legato al suo precedente incarico. "Ho dovuto concludere - ha detto il nuovo direttore - un rapporto professionale lungo 23 anni a Tolosa, ho dovuto finire bene i progetti. Sono già proiettando sulla vita senese. Sono molto felice di essere venuto nel Paese dell’arte, sono contento di far parte di un sistema museale diffuso. L’Italia ha capito prima di tutti che l’arte e la cultura sono soft power; se non c’è il petrolio, sono la ricchezza di un territorio".

Prima di parlare di progetti per la Pinacoteca, accompagnato dal direttore Osanna, Axel Hémery ha voluto incontrare tutti gli attori, dal sindaco De Mossi, all’Università, dalla Fondazione Santa Maria della Scala alla Fondazione Mps. "Ho voluto incontrare le istituzioni e lo farò ancora prima di prendere decisioni. Uno dei primi obiettivi sarà far crescere il numero di 10mila visitatori della Pinacoteca". Massimo Osanna disse: "Ho scelto Axel Hémery perché Siena aveva bisogno di una figura di spessore internazionale. Per la Pinacoteca comincia una nuova vita, si aprono collaborazioni con grandi musei come il Louvre".