
La presentazione del restauro dell’opera di Di Bartolo
"Con questo restauro si compie un’azione che ha coinvolto davvero la cittadinanza, in un rapporto sempre più stretto con il museo". Così il direttore della Pinacoteca Nazionale di Siena, Axel Hémery, ha presentato il restauro del trittico ’Madonna con bambino e Santi’, a tempera e oro su tavola, di Andrea di Bartolo. Operazione che si è appena conclusa, restituendo così il dipinto al pubblico, che potrà ammirarlo in una collocazione speciale. Uno stretto legame con la cittadinanza, perché si tratta di un primo restauro reso possibile grazie al lascito di un cittadino, il professor Michele Cantucci, già ordinario di Diritto amministrativo nella facoltà di Giurisprudenza di Siena, e al contributo di Inner Wheel Club Siena Fonte Gaia. Un atto di moderno mecenatismo, che ha consentito questa prima operazione e, come spiegato da Hémery, ne consentirà altre nel prossimo futuro. L’opera scelta è di uno dei pittori che animarono la scena artistica di Siena tra il Trecento e il Quattrocento. "Tra questi Andrea di Bartolo – spiegano dal museo – occupa una posizione di rilievo, come dimostrano le numerose e prestigiose commissioni che lo coinvolsero". Il pittore, documentato a Siena dal 1389 al 1428, fu erede e continuatore della bottega del padre Bartolo di Fredi, del quale assimilò lo stile, caratterizzato da un linguaggio gotico ispirato all’arte di Simone Martini e dei fratelli Lorenzetti. Il trittico, raffigurante la Madonna in trono con il Bambino e i Santi Giovanni Evangelista e Giacomo Maggiore, venne probabilmente realizzato nel corso del Trecento. L’opera era molto danneggiata. Mostrava diverse patologie di degrado e significativi segni del passaggio del tempo. Il restauro, eseguito da Monica Mancini, ha riguardato le puliture selettive e le integrazioni delle lacune, con un approccio non invasivo, rispettando la storia e la materia dell’opera. "Si è trattato di un’operazione importante – commenta Hémery – in cui la collaborazione fra diverse realtà ha prodotto un risultato di assoluto interesse, regalando alla Pinacoteca e ai visitatori un’opera con una leggibilità sensibilmente migliorata che vogliamo evidenziare esponendola in una sala dedicata. Il nostro ringraziamento va agli eredi del professor Cantucci e all’Inner Wheel Fonte Gaia, che hanno finanziato il restauro". "L’opera – aggiunge il direttore – rappresenta un soggetto tradizionale. Si tratta di un trittico semplice. E questo rende il restauro forse ancora più complicato, perché non va a cambiare l’aspetto dell’opera, ma finché non viene fatto se ne avverte la necessità. Il risultato è davvero straordinario".
Riccardo Bruni