LAURA VALDESI
Cronaca

Piscina in piazza d’Armi: «Vogliamo riaprire. Attendo che il Comune dica se è possibile»

Il presidente Uisp Simone Pacciani spiega che secondo la perizia svolta da un ingegnere di fiducia, depositata il 7 luglio 2023, l’impianto ha problemi statici. Lo studio in corso dirà l’ultima parola.

Il presidente Uisp Simone Pacciani interviene sulla piscina chiusa di piazza Amendola

Il presidente Uisp Simone Pacciani interviene sulla piscina chiusa di piazza Amendola

Siena, 11 settembre 2024 – «Passiamo per quelli che non vogliono riaprire la piscina di piazza d’Armi invece siamo i più penalizzati di tutti: abbiamo speso denaro, c’è toccato chiudere e stiamo anche impazzendo per trovare gli spazi a tutti con un solo impianto. Una piscina in più fruibile ci avrebbe dato maggiore respiro anche perché continuiamo a pagare il mutuo per le opere eseguite in precedenza". Un fiume in piena il presidente Uisp Simone Pacciani che non ci sta a sentir dire che il Comune, se la perizia in corso darà esito positivo, imporrà alla società la riapertura. "Siamo noi i primi a volerla", rivendica ancora Pacciani.

Riavvolgiamo allora il nastro: cosa è successo a questa struttura che ormai da tempo è al centro della cronaca e non più utilizzata.

"Allora, piazza Amendola è stata chiusa quando c’era il problema del caro bollette perché non ce la facevamo a stare in piedi. Poi vennero le scosse di terremoto che tutti a Siena ricordano. A seguito di ciò fu fatto un sopralluogo degli impianti, compreso questo, che evidenziò crepe che partivano dal fondo e arrivavano fino alla cupola. Sono il rappresentante legale, il responsabile se accade qualcosa nell’impianto. Ebbi paura e contattai un ingegnere di fiducia secondo il quale non era una situazione su cui scherzare. Lo invitai a mettere tutto in una relazione che è stata depositata poi in Comune il 7 luglio 2023, se non sbaglio".

Cosa è accaduto successivamente?

"Il Comune, dopo 7-8 mesi, ha incaricato tecnici di stilare, previa verifica, una relazione al riguardo che sarebbe dovuta essere pronta a luglio, ma la situazione è risultata più complessa del previsto. E’ slittata e dovrebbe essere ultimata a fine ottobre. Dal documento si capirà se la piscina sta in piedi oppure no. Il problema è infatti che sono stati evidenziati dal nostro professionista problemi che, a suo giudizio, risultano statici".

Dunque è la Uisp che attende dal luglio 2023 di capire se può riaprire o meno l’impianto.

"Siamo danneggiati a non riaprire, lo ripeto ancora una volta. Stiamo pagando un mutuo per 400mila euro di lavori fatti in precedenza. Cambio dei filtri, delle caldaie, spogliatoi e via dicendo. Ci tengo a ribadire che noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo e stiamo aspettando che ci dicano se le cose stanno in modo diverso. E, nel caso, se si può ripartire".

Dunque la società è pronta a riprendere l’attività.

"Se la risposta del Comune, all’esito della perizia, sarà di aprire i battenti verrà effettuato quanto necessario per rimettere un funzione la piscina. Noi siamo pronti".