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Pistola alla tempia: "Dacci l’orologio". Due senesi indagati

Gli avevano puntato la pistola prima alla tempia e poi all’addome. Non sapeva che si trattava di una Beretta...

Siena, 20 marzo 2025 – Gli avevano puntato la pistola prima alla tempia e poi all’addome. Non sapeva che si trattava di una Beretta giocattolo. Così gli avevano preso l’orologio che per il giovane studente straniero aveva un particolare valore affettivo. Oltre a costare 2mila euro, era stato infatti il padre a donarglielo. Ma la vittima aveva sfoderato un’arma altrettanto potente, quando viene usata per fini positivi: la tecnologia. Girando un video dell’abitacolo della macchina che è poi risultato prezioso per la squadra mobile per risalire agli autori della rapina. Si tratta di due giovanissimi che vivono in città, uno ha 18 anni, l’altro 21. Il gip del tribunale di Siena ha fatto scattare nei confronti di entrambi la misura cautelare dell’obbligo di firma e di dimora nel comune di Siena, con permanenza notturna, nei confronti dei due presunti rapinatori. La polizia ha perquisito la loro abitazione. Colpo di scena: a casa del 18enne è stato ritrovato l’orologio rubato allo studente belga mentre nella macchina del 21 enne c’era la custodia della pistola che, probabilmente, era stata usata per minacciare la vittima. Una perfetta replica di una Beretta però, come detto, giocattolo.

Brutta avventura per il 22enne che era venuto nella nostra città per studiare. Nella notte fra il 9 e il 10 novembre i due senesi erano entrati in azione. La scusa buona: dare un passaggio a casa al belga all’uscita da un noto locale notturno. Il piano non era però quello di fargli un favore quanto di ’alleggerirlo’. Intanto, scesi dalla macchina, fatti pochi metri, gli avevano preso 20 euro. Per il passaggio. Per la cortesia fatta. Poi era spuntata la pistola. Una Beretta giocattolo, ma lo studente non lo immaginava. Prima puntata alle tempie, poi all’addome. Doveva consegnare loro l’orologio, nulla importava se era un dono del padre. Aveva un valore affettivo. Ma la vittima, approfittando di un attimo di distrazione, era risucito a fuggire filmando un angolo della macchina con il cellulare. A tradire i due senesi – la polizia sta ancora cercando una terza persona – un ciondolo appeso sullo specchietto retrovisore ricavato dal filmato consegnato dal belga alla polizia. Una prova forte, aggiunta alle testimonianze raccolte da chi era fuori dal locale. L’inchiesta prosegue.

La.Valde.