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"Pochi si vaccinano contro il Covid. Ma il virus non va sottovalutato"

Assunta De Luca, direttrice sanitaria Asl: "Dosi necessarie per anziani e fragili. L’influenza non è aggressiva"

Due giornate per vaccinarsi contro il Covid e, per chi lo volesse, anche contro l’influenza: oggi e domani gli open day promossi dalla Regione. La vaccinazione, effettuata con il vaccino Comirnaty aggiornato alle nuove varianti, è offerta gratuitamente agli over 18 anni, che abbiano eseguito la dose precedente da almeno 6 mesi. L’Asl mette a disposizione il centro vaccinale del Ruffolo a Siena, poi Nottola a Montepulciano, il centro vaccinale di Salceto a Poggibonsi e il poliambulatorio di Abbadia San Salvatore.

Fra Covid e influenza stagionale, le feste e per tanti si apriranno con febbre e raffreddore: "Con l’arrivo delle stagioni più fredde è normale che i casi di infezione alle vie aeree aumentino, come ogni anno. Tendiamo a frequentare luoghi al chiuso, dove i contatti sono più ravvicinati. Al momento la situazione sembra essere sotto controllo, nel caso dovesse cambiare il quadro, noi siamo pronti", dice la dottoressa Assunta De Luca, direttrice sanitaria Asl Sud Est.

Direttrice, perché l’open day?

"La preoccupazione di contrarre il Covid è diminuita nella popolazione; invece per i soggetti anziani e fragili la malattia rimane da non trascurare. L’open day è un’opportunità in più per vaccinarsi. I fragili, infatti, sono i soggetti che rischiano di più".

Sono distinguibili?

"Molti sintomi possono essere sovrapponibili: raffreddore, la presenza di mal di gola molto intenso, tosse insistente, difficoltà respiratoria, sintomi gastrointestinali. Per cui il tampone è lo strumento giusto per capire da cosa si è colpiti".

Come stanno procedendo le vaccinazioni?

"Per quanto riguarda il Covid, le percentuali in provincia di Siena sono basse, seppur superiori alle medie regionali e nazionali: i dati per la fascia 60-79 anni del 13,11% e per gli over 80 del 27,48% non possono ritenerci soddisfatti. Dobbiamo e possiamo fare di più, soprattutto per proteggere chi è più fragile. Sull’influenza, invece, il quadro è diverso: gli over 80 vaccinati nella provincia sono il 65,22%, mentre nella fascia tra i 60 e i 79 anni sono il 39,71%. Anche in questo caso, la nostra comunità può e deve migliorare".

Chi si vaccina per il Covid?

"Tendenzialmente sono i più fragili, anziani e non. Sotto i 60 anni i dati non sono significativi e questo dispiace, perché ci si vaccina non solo per noi stessi ma anche per proteggere gli altri".

E i tamponi Covid?

"Vengono fatti autonomamente dai singoli cittadini. In caso di positività, sono loro che, eventualmente, comunicano la notizia al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta. Non c’è più l’obbligo di registrare l’esito del tampone".

Come è il virus Sars-Cov2 di oggi?

"Le varianti presenti al momento sono plurime. Il virus cerca di mutare il più possibile per garantirsi la sopravvivenza. Nel fare questo, diminuisce la virulenza, cioè la capacità di causare malattia grave, per una maggiore trasmissibilità. Al momento, chi contrae il Covid-19 in forma lieve può aspettarsi dei sintomi che durano pochi giorni, da 2 a 5, non di più. Diverso è il discorso sulla durata della positività che può persistere più a lungo".

L’influenza invece come si sta manifestando?

"Per ora sembra un’influenza stagionale classica, non abbiamo notizia di una particolare aggressività. Raccomandiamo la vaccinazione a tutti, specie ai soggetti fragili e anziani".

Paola Tomassoni