
"Non riusciamo a fare la spesa e il frigorifero spesso è vuoto". "Una volta ci siamo ritrovate che avevamo solo due bottiglie d’acqua". "Mangio quello che c’è e anche se non mi piace immagino di mangiare cose diverse". Sono i racconti di Beatrice, Ambra e Luca. Tre adolescenti delle 43 famiglie intervistate da ’Actionaid’. Fra loro 21 famiglie vivono a Siena e sono seguite dalla Caritas, dal Circolo ARCI o da La Corte dei Miracoli. Alla ricercatrice e autrice del report Monica Palladino è rimasta impressa la storia di un’adolescente senese che mangia solo pasta, perché costa meno e anche se vorrebbe invitare a cena amici preferisce evitare perché poi il cibo mancherebbe ai suoi genitori. "Il problema ha un nome e si chiama povertà alimentare - sottolinea -, ovvero l’incapacità di acquisire o consumare una qualità adeguata di cibo in modi socialmente accettabili, o l’incertezza che si sarà in grado di farlo". Non comporta solo effetti negativi per la salute ma anche effetti psicologici, che sugli adolescenti sono molteplici.
Rabbia, frustrazione, delusione ma anche comprensione per ciò che i genitori fanno per loro. "Mi dicono sempre che sono pieni, ma mangiano pochissimo per far mangiare me" si legge tra le testimonianze. "In questo campione ritroviamo genitori con un’occupazione – afferma la professoressa Chiara Saraceno -. Spesso il lavoro non basta a soddisfare bisogni primari. Gli adolescenti hanno consapevolezza dei problemi dei loro genitori per questo preferiscono non invitare nessuno a casa, e questo provoca in loro un forte senso di inadeguatezza. Anche mangiare in una mensa dei poveri può provocare in loro un forte senso di vergogna, per questo – aggiunge - credo che lo strumento del pacco alimentare non sia lo strumento più adeguato, sarebbe meglio dare loro dei voucher".
Un’ulteriore proposta migliorativa arriva dall’autore del report Carlo Cafiero. "L’Italia deve dotarsi di uno strumento statistico specifico – afferma -. Questo consentirebbe ai diversi enti operanti sul territorio di condurre le indagini a campione o sulla totalità della popolazione di riferimento, per dare un quadro complessivo del problema". "Oggi non sappiamo quante siano le persone che vivono la povertà alimentare– afferma Roberto Sensi, responsabile Programma Povertà alimentare ActionAid Italia -, questo non solo rischia di sottostimare la diffusione effettiva del fenomeno, ma limita anche gli stessi interventi di risposta". E se per la povertà alimentare a mancare sono dati precisi per la povertà assoluta il dato c’è ed è preoccupante. Sono 5.6 milioni le persone che soffrono di povertà assoluta in Italia nel 2021 registrate dall’Istat. Nel 2022 si sono rivolti agli enti di assistenza 2 milioni e 856 mila persone, mentre per quanto riguarda il dato locale ad aver ricevuto aiuti alimentari dalla Caritas diocesana di Siena sono state 516 nel 2021 e già 592 nel 2022.
Simona Sassetti