Sarà una riunione plenaria per fare il punto sulla situazione dell’immigrazione in provincia di Siena, affrontando i temi della gestione ordinaria ma anche le emergenze che hanno contraddistinto gli ultimi mesi. Il prefetto Matilde Pirrera ha convocato una riunione allargata per la mattina del 9 gennaio, che sarà incentrata sull’ordine del giorno: sistema di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo; contrasto al lavoro irregolare e “in nero“; integrazione sul territorio dopo l’uscita dai Cas per cessazione o revoca delle misure di accoglienza; gestione dei cittadini stranieri richiedenti asilo con patologie incompatibili con la permanenza nei Cas.
Molti i soggetti coinvolti: oltre ai referenti del Consiglio territoriale per l’immigrazione, all’incontro sono invitati anche i rappresentanti dei Comuni di Abbadia San Salvatore, Asciano, Castelnuovo Berardenga, Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Colle Val d’Elsa, Montepulciano, Monticiano, Murlo, Radicondoli, Rapolano Terme, San Gimignano, Sarteano, Sinalunga.
Poi i comandi provinciali di Carabinieri e Guardia di finanza, Servizio centrale del sistema di accoglienza e integrazione, Università degli Studi, Università per Stranieri, Cpia 1 di Siena, Cisl, Confederazione nazionale agricoltura, Auser, associazione Incontriamoci onlus, cooperativa sociale Pangea, associazione Carretera central, Rete Si Solidal Siena.
In pratica tutti i soggetti coinvolti a livello provinciale nella gestione dei migranti, compresa la situazione del contrasto al lavoro irregolare che negli ultimi tempi è emerso con maggiore forza, come hanno testimoniato le ripetute verifiche dell’ispettorato del lavoro. C’è poi ovviamente la questione pakistani, che tiene banco da anni e che per il momento ha trovato una parziale soluzione, oltre che all’impegno delle associazioni di volontariato (Caritas e Rete Si Solidal in testa in particolare) e istituzionale (vedi Università per Stranieri per i pasti serali), anche grazie al doppio intervento dell’amministrazione comunale, che ha messo a disposizione prima l’ex scuola di Montalbuccio - ora trasformata in Cas - e ora il podere Palazzetto.
Un tema molto complesso, che discende da dinamiche internazionali, per cui si cercherà di individuare le migliori soluzioni da mettere in campo nel territorio provinciale.