REDAZIONE SIENA

Processo al ’re’ dei locali di Piazza. Centinaia di testimoni, tanti nomi vip

Da notai a ristoratori, da commercialisti a interi cda. Braccio di ferro sulle prove

Da notai a ristoratori, da commercialisti a interi cda. Braccio di ferro sulle prove

Da notai a ristoratori, da commercialisti a interi cda. Braccio di ferro sulle prove

"Il tribunale rigetta e dispone di procedere oltre", dice il presidente del collegio Simone Spina. Dopo aver letto un’ordinanza lunga e molto articolata con cui, punto per punto, argomenta perché vengono respinte tutte le eccezioni preliminari presentate il 19 settembre scorso dai difensori degli imputati del processo che ruota attorno al ’re’ dei locali di Piazza, il magnate kazako Igor Bidilo, agli affari e alle relazioni emerse a seguito dell’operazione della Finanza ’Hidden Partner’. Un maxi-processo che, proprio per le sue dimensioni e la mole di testimoni che ieri è stato chiesto di ascoltare, rischia di richiedere decine di udienze per arrivare alla sentenza. Senza contare che alcuni reati sono prossimi alla prescrizione.

E’ toccato al pubblico ministero Siro De Flammineis declinare i testi necessari per ogni capo di imputazione, producendo una lista di documenti che intende acquisire relativi, per esempio, alle rogatorie internazionali. Ritiene necessaria una perizia trascrittiva sulle attività di intercettazione svolte. "Tutte le prove – ha evidenziato – sono volte a documentare il compendio accusatorio, a partire dall’arrivo di denaro". Ribadendo che si tratta di condotte "legate dal filo rosso relativo al fiume di denaro" giunto a Siena. Una cinquantina i suoi testimoni ma decine e decine anche quelli che vengono successivamente richiesti dai difensori degli imputati. Parlano fra gli altri i legali Beniamino Schiavone e Alessandro Bonasera, Cristiano Vecoli e Mirko Guggiari. Il legale del magnate kazako Vieri Fabiani dice "no all’acquisizione delle rogatorie internazionali" ed insiste "affinché vengano sentite le persone". L’avvocato Fabio Pisillo relativamente alla perizia sulle intercettazioni fa presente "di essere entrato in possesso dei brogliacci solo mercoledì, nonostante fossero stati chiesti a giugno". Un fuoco di fila quello degli avvocati Lorenzo De Martino prima e del padre Enrico che conclude un’udienza lunghissima. Fra i nomi che si chiede di ascoltare ci sono notai, avvocati, notissimi ristoratori e commercianti, interi consigli di amministrazione, commercialisti. Nomi molto in vista della città. Una brevissima udienza giovedì prossimo per raccogliere le questioni delle difese sui documenti mentre il 21 novembre si capirà quali prove e quante persone saliranno a bordo del maxi-processo.

La.Valde.