San Gimignano (Siena), 26 aprile 2022 - C’è chi cerca di mettersi lontano dalle bombe della guerra e chi non resiste alla lontananza. L’amore, la nostalgia, la propria casa e l’affetto di una parte della famiglia rimasti a difendere la propria terrà e la libertà sono più forti della paura. E portano dritto controcorrente, nella pancia dell’inferno. Per questo due giovani madri ucraine, Irene e Anastasia arrivate a San Gimignano da poco tempo con i loro bambini hanno deciso di fare dietrofront. E tornare a Leopoli dove raggiungeranno i loro mariti , rimasti a difendere la propria nazione. Una di loro, Anastasia è incinta del secondo figlio. "Voglio che nasca in Ucraina, a Leopoli, nella sua terra, come ha fatto sua sorellina Alina".
Erano arrivate a San Gimignano con il primo viaggio del pullman della Misericordia, insieme a medicinali, vestiario. In tutto erano tre mamme, di cui una incinta di 5 mesi, quattro bambini, tutti recuperati alla frontiera polacca grazie all’arrivo dei due volontari-autisti della Misericordia, Stefano e Mauro. Con loro anche Katerina, donna ucraina a San Gimignano da anni, partita per portare in salvo Irene, moglie del figlio Vladimiro e due bimbi.
Irene, 29 anni e Anastasia di 37, però dopo quel viaggio hanno iniziato a essere mangiate dalla nostalgia, nonostante avessero trovato il lavoro e buona sistemazione dentro le mura in appartamenti messi a disposizione da privati e dalla chiesa. La prima che non ha resistito a questo forte distacco la giovane mamma Irene con la figlia Pollina 4 anni e con un coraggio da leoni è già arrivata dentro la sua casa abbracciando il marito e i familiari. Partita con il pulmino ucraino ‘delle badanti’ che arriva e riparte in certi giorni della settimana da San Gimignano via Slovenia e Ungheria con destinazione Leopoli. Anche in questo triste periodo della guerra, grazie ad uno speciale permesso dalle autorità all’autista ucraino.
L’altra sorella, Anastasia e la figlia Alina di 12 anni invece è ormai pronta per salire a bordo, giovedì, sul grande bus internazionale di linea che parte da Napoli fino ai confini di Leopoli. "È una decisione sofferte e serve tanto coraggio, ma abbiamo bisogno di tornare lassù nella nostra terra" hanno detto le mamme con le lacrime agli occhi a Katerina che ha insistito per farle rimanere almeno per il parto. Ma il desiderio di Anastasia in attesa del secondo figlio è quello che venga alla luce a Leopoli, anche sotto le bombe. "Grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno aiutato e continuano ad aiutare il nostro popolo".