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Cronaca

Laghetti collinari e riuso delle acque: strategie per le aziende agricole contro la siccità

Il progetto dell’Università di Firenze per le aziende agricole della Val d’Orcia. L’iniziativa sarà al centro di un laboratorio in programma il 28 marzo al teatro comunale Costantini di Radicofani (Siena)

Siccità (foto Ansa)

Siccità (foto Ansa)

Firenze, 25 marzo 2025 – Far sì che, entro il 2040, tutte le aziende agricole della Val d'Orcia siano dotate dei mezzi necessari per contrastare la siccità, attraverso una gestione integrata del territorio, ma anche promuovere l'utilizzo dei laghetti collinari e di altre fonti non convenzionali di acqua spesso sottoutilizzate, in modo da garantire una produzione agricola sostenibile di alta qualità. Ecco l'obiettivo di un progetto dell'Università di Firenze i cui risultati finali saranno al centro di un laboratorio in programma il 28 marzo al teatro comunale Costantini di Radicofani (Siena).

Nell'occasione, sono previsti interventi di esperti e momenti di discussione volti a definire un piano concreto d'azione per una gestione sostenibile ed integrata delle acque “non convenzionali”. Verrà fornito un aggiornamento sull'iniziativa ‘tavolo invasi’ della Regione Toscana; quindi, si parlerà dell'iter procedurale e dei relativi limiti nella realizzazione di nuovi piccoli invasi. Altro tema sarà la fitodepurazione per il trattamento e il possibile riuso delle acque di scarico delle aziende agricole. A seguire, saranno presentati i risultati della modellazione idrologica avanzata dei laghetti in scenari di cambiamento climatico condotta dall'Università di Firenze, nonché le future linee di ricerca da portare avanti in Val d'Orcia.

A coordinare il progetto (che ha per titolo ‘Promuovere la gestione di acque non convenzionali per politiche idriche innovative e resilienti al cambiamento climatico nell'area mediterranea’), Elena Bresci, professoressa del dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali dell'Ateneo fiorentino. “Dopo le polemiche e la sospensione dell'invaso di San Piero in Campo - osserva il sindaco di Radicofani Francesco Fabbrizzi - i cambiamenti climatici impongono di rivalutare i benefici dei piccoli laghetti delle nostre campagne e di ogni fonte di approvvigionamento idrico. La tutela dell'ambiente richiede un piano di bacino definito da esperti per un equilibrio che, attraverso l'agricoltura, passi dal mantenimento della biodiversità come dei paesaggi”.