Violenza di genere e il ruolo della Regione Toscana nelle politiche di prevenzione. L’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini ha ringraziato l’impegno delle aziende sanitarie che affrontano il tema della violenza di genere, in un momento particolarmente difficile come questo per il sistema sanitario nazionale e regionale. Perché il tema della violenza di genere – sia per quanto riguarda i modelli organizzativi che le procedure – si declina poi sulla violenza nelle strutture sanitarie. Quotidianamente le nostre cronache raccontano di aggressioni a medici, infermieri, personale sanitario. Una pericolosa escalation diventata priorità per la Regione Toscana che, conferma Bezzini, "ha stanziato 2 milioni di euro per i sistemi di allarme negli ospedali, e il potenziamento della videosorveglianza". "Abbiamo implementato – aggiunge – , nonostante le difficoltà finanziare, le risorse delle aziende sanitarie attingendo da altri fondi. Stiamo anche valutando quello che stanno facendo le aziende sanitarie per stabilire ulteriori misure". C’è un lavoro poi con le prefetture per una maggiore sinergia tra sistema sanitario e forze dell’ordine con l’obiettivo di migliorare il controllo del pronto soccorso e anche degli ambienti esterni. "Abbiamo bisogno di più risorse – dice Bezzini – una questione che abbiamo posto al Governo. Non possiamo scegliere se destinare fondi alla sicurezza o alle liste di attesa. C’è bisogno di un finanziamento più adeguato".
Fondamentale anche la formazione degli operatori. "La Toscana è la prima regione in Italia che si è dotata di un osservatorio sul fenomeno delle aggressioni. Noi l’abbiamo fatto prima ancora che venisse stabilito a livello nazionale. Questo ci permette di avere un quadro dei luoghi più fragili, dal pronto soccorso ai reparti di psichiatria". E poi ci sono le guardie mediche che magari stanno in ambulatori isolati, anche la notte. "Ora con il nuovo sistema 116117 – ricorda l’assessore regionale – hanno un tablet con un pulsante che in caso di movimenti sospetti manda un messaggio alle autorità competenti segnalando dunque una condizione di potenziale pericolo. Insomma, stiamo lavorando anche su strumenti tecnologici per garantire una maggiore sicurezza".
M.B.