In attesa che sulla stazione dell’Alta velocità si riesca a imboccare una strada, comunque di lunga gittata, la protesta dei sindaci sulla linea Siena-Chiusi riporta il dibattito laddove spesso gli alti livelli istituzionali (di ogni colore) spesso non riescono a vedere: la quotidianità delle linee considerate secondarie, con i pendolari che ancora si ostinano a utilizzare il treno a fronte di lentezze e disagi ormai storicizzati. Se sulla Siena-Firenze si intravede qualche spiraglio, con il raddoppio tra Empoli-Granaiolo pronto a partire sebbene ancora non basti, sulla Siena-Chiusi tutto tace. E sì che pensare a un collegamento in tempi dignitosi con Roma, come sollecitato anche da Confindustria, richiede investimenti proprio su quella tratta. Si muoverà ora qualcosa?
CronacaProteste e linee ferroviarie da ridisegnare