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Provenzano, piazza rovinata: "Il fondo è terremotato. Serve la manutenzione"

Uno degli angoli più belli e importanti della città appare trasandato. Un residente ricorda che la pavimentazione fu rifatta a fine anni ’80.

Uno degli angoli più belli e importanti della città appare trasandato. Un residente ricorda che la pavimentazione fu rifatta a fine anni ’80.

Uno degli angoli più belli e importanti della città appare trasandato. Un residente ricorda che la pavimentazione fu rifatta a fine anni ’80.

È la seconda piazza più importante della città, quella dove viene portato il Palio di luglio, eppure la pavimentazione di piazza Provenzano ormai è danneggiata al punto che non esiste praticamente più.

Una piazza importante, non solo per il valore paliesco e contradaiolo ma anche per la vita quotidiana senese. Oltre ad essere uno dei centri nevralgici del territorio della Giraffa, da sempre diverse Contrade omaggiano la Madonna di Provenzano con un cero durante la propria festa titolare. Provenzano infatti è una delle parrocchie più importanti a livello cittadino ed è anche una zona abitata da diversi anziani.

"L’ultimo restauro della pavimentazione risale al periodo a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, precisamente i lavori iniziarono nell’autunno del 1989 e finirono nella primavera del 1990 – afferma Claudio Savini, residente nel Vicolo di Provenzano e contradaiolo della Giraffa, che la piazza l’ha vista cambiare nel corso degli anni – all’epoca furono chiamati degli scalpellini ma, se non ricordo male, non erano nemmeno senesi bensì romagnoli, ora sarebbe necessario un restauro visto che sono passati 35 anni dall’ultima volta".

Un periodo, quello tra il 1990 e oggi, in cui Provenzano è sicuramente stata tra i punti più trafficati del centro storico con tanto di parcheggio da poco eliminato dal Comune; un punto di riflessione ancora molto caldo, e non sempre rispettato. "Il problema, è che in caso di restauro sarà difficile trovare artigiani capaci di fare questo lavoro, come gli scalpellini di una volta", aggiunge Claudio. Che rilancia: "Ancora ricordo la legge speciale per i centri storici che riguardava Siena e Venezia". Una zona che comunque, anche per via della parrocchia è trafficata da anziani, bambini e persone di ogni tipo, senza tralasciare poi i giri delle Contrade che portano il cero nella chiesa e tutto quello che riguarda la tradizione paliesca. Una piazza che è un simbolo della città e merita senza ombra di dubbio uno sguardo più attento per quel che riguarda almeno il suo stato di manutenzione.

Matteo Cappelli