Sono state depositate ieri le liste che concorreranno alle elezioni provinciali del 29 settembre. Come previsto da tempo, si sfideranno Agnese Carletti, sindaca di San Casciano dei Bagni, sostenuta dal centrosinistra e Alessio Serragli, primo cittadino di Monticiano. Se i nomi per Carletti erano già conosciuti, quelli per Serragli sono stati svelati ieri. Si tratta di Paolo Salvini, consigliere Poggibonsi (Forza Italia), Lucia Marraudino, consigliera Rapolano Terme (Forza Italia), Gianfranco Maccarone, consigliere Montepulciano (FdI), Damiano Rocchi, consigliere Chianciano Terme (civico), Michela Guerrini, consigliere Sovicille (civica), Massimo Bencini, consigliere Monteriggioni (civico), Alessio Serragli, sindaco Monticiano (civico, può candidarsi perché le liste per presidente e consiglio sono separate), Massimo Santelli, consigliere Piancastagnaio (civico), Valentina Romagnoli, consigliera Murlo (civica), Lucia Faleri consigliere Trequanda (FdI).
Due le annotazioni più evidenti: non c’è alcun consigliere del capoluogo candidato, nonostante il centrodestra sia maggioranza, non ci sono espressioni dirette della Lega tra i dieci.
La liste del centrosinistra, otto candidati sono espressione del Pd: Tiziana Barone,consigliera a Castiglione d’Orcia, Luciana Bartaletti, sindaca di Chiusdino, Laura Di Banella, consigliera di Asciano, Andrea Frosini,sindaco di Monteriggioni, Andrea Marrucci, sindaco di San Gimignano, Alessandro Masi,consigliere a Siena, Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo Berardenga, Lisa Meattini, consigliera di Montalcino, Giuseppe Stiaccini, sindaco di Castellina In Chianti (Italia Viva e Azione), Elias Mele, consigliere di Montepulciano (Psi).
E qui è da rilevare che la metà della lista è riservata a cinque primi cittadini, tra cui l’ex presidente della Provincia Fabrizio Nepi, più l’ex sindaco di Sovicille e attuale consigliere comunale a Siena Alessandro Masi.
Fra tre settimane il voto, riservato ai 463 sindaci e consiglieri dei 35 Comuni della provincia, con l’impegno per mobilitare il maggior numero di elettori possibile nella strana consultazione figlia della riforma Delrio rimasta a metà.
Orlando Pacchiani