PINO DI BLASIO
Cronaca

"Provincia ricca senza anticorpi L’identità è la sua arma di difesa Chi investe rispetti le regole"

Il bilancio di cinque anni del colonnello Marra, comandante provinciale della Guardia di Finanza "Su ’Hidden Partner’ non aggiungo nulla. Sul riciclaggio internazionale i riflettori sono accesi".

di Pino Di Blasio

"Sono passati quasi 5 anni, sono arrivato a Siena a metà settembre 2018. Prima era destinato a Genova poi ritrasferito in 24 ore qui. Non fu facile accettare il cambio in corsa, oggi rifarei la scelta con gioia". Sono gli ultimi giorni senesi per il colonnello Giuseppe Antonio Marra, comandante provinciale della Guardia di Finanza. Oggi saluterà con un brindisi la stampa e le tv nella Sala delle Bandiere, ha già salutato rappresentanti istituzionali, compresi Magistrato delle Contrade e priori.

Quando è arrivato la Guardia di Finanza era protagonista di inchieste fragorose, come Time Out sulla Mens Sana Basket.

"Era una situazione cristallizzata, all’epoca. Molto era già stato fatto, dalle indagini all’acquisizione di documenti. Non abbiamo fatto attività ulteriori, ma lo sport senese merita un focus a parte".

Quanti sono gli uomini nel comando provinciale?

"Tra comando provinciale, polizia economica e finanziaria e nucleo esecutivo di coordinamento, siamo circa 115 persone, ufficiali compresi. Con tre tenenze alle dipendenze, Chiusi, Montepulciano e Poggibonsi".

Con le crisi bancarie non si è abbassato il livello qualitativo dei reati finanziari?

"Non credo sia così. Tra pandemia, incentivi, bonus, crisi energetica e fondi Pnrr, c’è stata una spregiudicatezza maggiore da parte di taluni. Non sono cambiati i reati, si è estesa verso il basso la platea di chi vuole frodare lo Stato e accaparrarsi risorse pubbliche senza diritto".

Reggere il comando delle Fiamme Gialle in una provincia come Siena, dove molti gruppi finanziari investono in ville e vigneti, non è più complicato?

"Monitoriamo con attenzione tutti i passaggi di proprietà, altrimenti abdicheremmo alla nostra funzione di sorveglianza. L’esperienza ci porta a dire che non sempre i soldi che entrano in un territorio

sono di provenienza lecita".

Avete una mappa delle proprietà della grande finanza?

"L’abbiamo abbastanza chiara. Ci sono tanti nomi importanti, investitori stranieri. Un’opportunità per il territorio, ma anche un rischio. L’opportunità è la mole di risorse che possono produrre un effetto moltiplicatore. Il rischio è che, chi investe somme ingenti ad esempio sui vigneti di Brunello, non comprenda il fatto che deve rispettare le regole di ingaggio del territorio e non stravolgere nulla, né la sua architettura né le modalità di fare vino".

Un nodo cruciale sulla tutela.

"Il punto di forza della provincia è la sua identità marcata. I sistemi economici e sociali fortemente identitari sono più facili da salvaguardare. Ma la guardia va tenuta sempre alta".

Qual è l’inchiesta più importante che vuole ricordare?

"Ne abbiamo fatte tante, anche se magari non sono uscite sui giornali. Diverse indagini stanno dando lavoro ad altri reparti. Sono sicuro che lei voleva riferirsi a ’Hidden Partner’. La prima interlocuzione con la procura data ottobre 2018, venti giorni dopo il mio arrivo. L’inchiesta poi si è estrinsecata in esecuzione di misure cautelari a marzo 2020".

Non vuol dire nulla sugli esiti?

"Avendo concluso le attività che ci sono state richieste, aspetto le decisioni della procura".

Tra le tante voci sui russi, avete verificato se l’Aiola, fattoria storica del Chianti, appartiene davvero a Medvedev, braccio destro di Putin?

"Era una voce, l’abbiamo monitorata, senza riscontri. Se li avessimo avuti, trattandosi di Medvedev, avremmo agito".

Il reato su cui ha insistito molto è il riciclaggio internazionale

"Siena è una provincia ricca, attira molti investitori. Chiunque abbia necessità di ripulire somme ingenti, non si fa problemi di pagare la tassa d’ingresso. Bisogna stare attenti, è un territorio ricco senza anticorpi forti per difendersi da grandi squali. La criminalità economica non ha confini, sposta milioni con un clic del mouse. Abbiamo cercato di accendere riflettori su operazioni sospette".

Avete acceso fari sullo sport senese, calcio compreso?

"Una vicenda dolorosa, quella del Siena calcio. E’ un tema caldo, qualunque affermazione potrebbe essere letta in maniera distorta. Auguro a Siena di tornare nella serie che merita e che trovi il suo equilibrio. Da troppo tempo naviga in acque agitate".