Quaranta anni di vita, 1.400 soci, 120 volontari, oltre 4.000 servizi tra 118, sociale, sanitario, protezione civile e formazione: sono i numeri della Pubblica Assistenza di Chiusi snocciolati dal presidente Fabrizio Talozzi durante il convegno sul volontariato e il terzo settore svoltosi l’altra mattina all’auditorium La Villetta della cittadina etrusca. Una iniziativa di confronto di alto livello che ha visto la presenza del cardinale di Siena Paolo Lojudice, dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, del sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini, del presidente Anpas Toscana Dimitri Bettini, del presidente Cesvot senese Benedetto Parisi e del ricercatore Valentino Santoni. Hanno moderato l’incontro i giornalisti Chiara Lanari e Massimo Montebove.
Lojudice ha parlato della necessità di coinvolgere maggiormente i giovani nel volontariato e ha affrontato il tema dell’autorefenzialità anche nella Chiesa e nell’associazionismo, invitando sempre più all’apertura e alle sinergie. Spinelli ha ricordato il lavoro che sta portando avanti la Regione Toscana e ha parlato di alleanze tra il mondo del volontariato e le istituzioni, creando le condizioni per contribuire a un welfare sempre più vicino ai bisogni dei cittadini di oggi e di domani. Bettini si è soffermato sull’importanza delle volontarie e dei volontari, ponendo al centro il ruolo delle donne e la capacità di attrarre i giovani. Parisi ha ricordato quanto sia determinante il valore del volontariato strutturato, formato e coordinato per rispondere ai nuovi bisogni delle persone.
Sonnini ha ringraziato la Pubblica Assistenza e le associazioni per il loro fondamentale contributo e ha fatto una riflessione sul tema della co-progettazione tra amministrazioni e tessuto associativo. Santoni ha tracciato una fotografia sui cambiamenti del terzo settore, sui finanziamenti nazionali e sulle possibili opportunità, come il welfare aziendale, la co-progettazione che parta dal pubblico e coordini e coinvolga i vari settori del volontariato. "La sfida adesso – ha concluso Talozzi – passa dal prendere le riflessioni fatte e tradurle in azioni e da Chiusi è partito un messaggio di speranza e soprattutto di visione di un’alleanza tra il volontariato, la politica, la sanità per continuare a garantire diritti, dignità, inclusione, socialità e salute".