Non ha vissuto momenti facili. Accuse pesanti, quelle declinate contro l’uomo. Che secondo gli investigatori aveva commesso reati da ’Codice rosso’ nei confronti della compagna di vita. Non è stato semplice per M.G. affrontare la vicenda giudiziaria anche perché è accaduta a Taverne, tutti si conoscono. E’ una piccola comunità. Ma lui ha affrontato il processo (l’udienza preliminare si svolse nel marzo 2020) a testa alta, difeso dall’avvocato Paolo Viviani, e convinto della propria innocenza. Che ha sancito ieri mattina anche il giudice Simone Spina con la sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste". Nessuna violenza privata, nessun maltrattamento nei confronti della donna. Per fatti che sarebbero accaduti fino al 2019 anche se, nell’udienza che si svolse nel settembre scorso, il pubblico ministero aveva fatto delle contestazioni suppletive, allungandosi fino al 2021. Tantissimi testimoni ascoltati per ricostruire il caso. Per capire se davvero, come sosteneva l’accusa, fra lui e la donna c’erano discussioni ripetute che sarebbero state legate al carattere un po’ forte dell’uomo e, forse, anche a questioni economiche. Un’istruttoria dibattimentale molto articolata ha consentito di capire se c’erano o meno stati maltrattamenti e offrese, addirittura calci e schiaffi. Il pm aveva chiesto la condanna 2 anni e 2 mesi, il giudice ha deciso che M.G. è innocente.
Cronaca"Pugni e offese". Assolto: niente violenza privata