di Laura Valdesi
SIENA
Il nome è particolare. Qualcuno potrebbe pensare che abbia origini francesi. Michel, si chiama infatti il fantino che ha indossato il giubbetto della Giraffa. E che sogna di ricevere un nome nuovo, quello da ’assassino’ di Piazza. "Nessun collegamento con la Francia – spiega la sorella, di Michel Putzu, Erika –, solo la grande passione di mio padre Ercole per la Juventus. Si è ispirato al campione bianconero, Platinì, per Michel ma anche l’altro fratello è stato battezzato Omar in omaggio a Sivori".
Arriva dalla Sardegna. Da Teti, per l’esattezza, una manciata di abitanti in provincia di Nuoro, nel cuore della Barbagia di Ollolai. Suo padre ha sempre avuto i cavalli, trasmettendo la passione a quel ragazzino a cui piaceva anche giocare a calcio. Se la cavava bene, però montare in corsa era nel suo dna. "E’ sempre stato innamorato di questi animali e sogna di realizzare il suo sogno. Ho seguito l’evolversi delle scelte dei capitani dopo l’assegnazione da Roma, dove abito. Finché non sono stata certa che fosse la volta buona per indossare un giubbetto avevo il cuore in gola", racconta la sorella Erika. Ieri la raggiungeva anche Alessia, la fidanzata di Michel, con cui sarà a Siena per stare vicino al fratello. Sua madre l’ha guardato invece da Teti insieme al nonno di 98 anni.
Orgogliosa di quel fratello che porta avanti una tradizione di famiglia, Erika. Lei non lavora con i cavalli ma il suo compagno sì. Abitano a Roma. Fu qui che Michel, terminata la terza media a 14 anni, decise di trasferirsi all’ippodromo da Camici. Altezza e peso però non gli hanno permesso di seguire questa strada , anche perché il sogno era quello di diventare fantino di Piazza a Siena. Il primo approccio con l’ambiente in una scuderia collaudata e storica, quella di Fabio Fioravanti che gli ha dato un’opportunità importante aprendogli le porte di questo mondo particolare. Quindi il grande salto da Tittia dove si trova tuttora. "E’ un grande maestro – aveva detto Michel a La Nazione dopo la vittoria del palio di Buti con Umatilla –, soprattutto dà la carica, la grinta la determinazione". La dedica del successo era stata in quell’occasione a famiglia, fratello, sorella e ragazza. Tutti quanti.
"Un ragazzo buono di carattere, se ha un obiettivo deve arrivarci. E’ sempre stato così fin da bambino, dall’età della scuola", svela Erika. Il sogno di loro padre era di vedere quel figlio che aveva chiamato con il nome di un campione del calcio diventarlo nel Palio. Non è riuscito a goderselo con il giubbetto, al canape insieme ai big di Piazza, perché è scomparso il 18 agosto 2021. "Babbo gli sarà vicino dal cielo. Michel monta mettendocela tutta per la Contrada, per se stesso ovviamente ma credo che il pensiero sia anche a nostro babbo Ercole", dice Erika con emozione.