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"Quel ristorante a Oslo con il mio nome"

Il sogno di Antonietta Nardi, nata e cresciuta a San Casciano dei Bagni, e cuoca nelle ville di lusso frequentate da attori e nobili

"Quel  ristorante a Oslo con  il mio nome"

Antonietta Nardi cuoca per passione mostra l’insegna del ristorante a Oslo

La leggenda narra che chiunque abbia assaggiato il suo ‘Latte alla portoghese’ se lo sia tatuato nella memoria del cuore e del palato. Antonietta Nardi, nata e cresciuta a San Casciano dei Bagni, cuoca per passione, alla soglia della maturità è la protagonista di un sogno inaspettato. Due mesi fa, infatti, ha inaugurato ad Oslo un ristorante di cucina toscana che porta il suo nome, ‘Antonietta’ appunto.

"Ho cominciato a lavorare in cucina a quindici anni – racconta – la signora per cui lavoravo mi ha insegnato tante ricette, quelle di una volta. Piatti che oggi non si trovano più, neanche nei ristoranti cosiddetti tipici". Antonietta ha lavorato per tutta la vita come governante di ville di lusso nel comune termale. Francesco Miani, suo mentore e architetto, ha affittato per anni la villa di campagna sotto la sua supervisione. Gli ospiti, principalmente ricche famiglie americane, andavano in estasi davanti alla ‘galantina di pollo’ o alla ‘polenta con il cinghiale’. "Ho messo a tavola così tante persone – ricorda Antonietta – Mi torna in mente una famiglia messicana che affittò la villa per due mesi. Erano pazzi per la Toscana. E poi Kate Winslet, sua figlia Mia aveva pochi mesi. E ancora Roy Scheyder, l’attore de ‘Lo squalo’, la moglie di Will Smith, lord inglesi, Florinda Bolkan e poi la contessa Costanza della Gherardesca. Lei adorava il pollo arrosto e le tagliatelle fatte a mano. Quando facevo le polpette mi diceva sempre ‘le polpette vanno appillottate bene, mi raccomando’. Tanti personaggi e tante belle persone. Poi, per sedici anni, d’estate la casa è stata affittata da una coppia di Oslo, Tor e Ronda Hermansen. Venivano con gli amici, erano innamorati San Casciano e della mia cucina che in fondo è fatta di cose semplici ma genuine". Antonietta racconta di quando la coppia di artisti norvegesi, lui produttore musicale e lei scrittrice, le hanno espresso il desiderio di voler aprire un ristorante di cucina italiano con il suo nome.

"Non ci ho creduto subito- confessa – ci sono voluti due anni per organizzare tutto e due mesi fa abbiamo inaugurato il ristorante. Hanno anche organizzato una conferenza stampa, mi hanno fatto tagliare il nastro. Un’emozione fortissima. C’era tutta la mia famiglia e la mia amica Gloria". Antonietta si è trasferita ad Oslo per qualche settimana e, con l’aiuto di un interprete, ha insegnato agli chef a cucinare le tagliatelle col tartufo, la carne alla brace, i ravioli fatti a mano e il tiramisù ‘con i pezzi di cioccolato mica il cacao in polvere’ sottolinea ‘Alla fine ho portato un pezzetto di Toscana nei Paesi del nord’. Il ristorante, che ha settanta posti, è sempre sold out.

Federica Damiani