DIEGO MANCUSO
Cronaca

Quella visita di Carlo d’Inghilterra tra Montepulciano, Pienza e La Foce

I ricordi di Alamanno Contucci e Franco Volpi del viaggio del principe nel 1986

Due immagini della visita del principe Carlo d’Inghilterra nel 1986: accanto a Montepulciano, sotto a Pienza

Due immagini della visita del principe Carlo d’Inghilterra nel 1986: accanto a Montepulciano, sotto a Pienza

"Con il sindaco Francesco Colajanni ci trovammo puntuali, davanti al portone del Comune, per accogliere l’ospite, che arrivò, però, con un’ora e mezzo di ritardo, provocando non poca irritazione nel primo cittadino; e poi faceva anche freddo". Con bonomia, e anche con rimpianto verso chi non c’è più, Alamanno Contucci, una delle ‘bandiere’ di Montepulciano, rievoca quel 6 aprile 1986 in cui Carlo d’Inghilterra, ora in visita ufficiale in Italia da re, volle vedere Pienza e Montepulciano.

Un racconto disseminato di aneddoti come, per esempio, la richiesta dell’ospite, ricordata da Franco Volpi, capo della Polizia municipale pientina, di voler salutare tutti i dipendenti comunali, dopo essersi affacciato su piazza Pio II. Ma anche di tessere che formano un puzzle dai colori tenuti del ricordo: "Dopo Pienza – rievoca Volpi – volle passare dalla Foce, a trovare i suoi amici Origo, dove si fermò a pranzo".

E fu così colpito da quel luogo incantato che non potette resistere alla tentazione di dipingere un acquarello "che, come ci spiegò il suo seguito – conferma Contucci –, fu la causa del ritardo. Aveva il braccio sinistro al collo, per un infortunio, ma ci chiese di poter scendere a piedi da piazza Grande a San Biagio e così si formò una lunga teoria di persone e auto che lo accompagnò al tempio".

Diego Mancuso