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Quell’amara letterina di Natale ’Chiedo che i prof muoiano’: "Parliamo con i nostri ragazzi"

A Montepulciano fa discutere il messaggio imbucato nella cassetta del ’Grinch’. Prof Mosconi dei Licei Poliziani: "Quando ero studente qualche accidente l’ho mandato anch’io".

Negozio ’Grinch’ di Montepulciano

Negozio ’Grinch’ di Montepulciano

A Montepulciano, il giorno dopo, si parla ancora della ‘letterina’ a Babbo Natale il cui anonimo estensore chiede come regalo che i suoi ‘professori muoiano’, insieme ad un iPhone 13. Se l’uso del congiuntivo da parte – si presume – di un giovane appare una scelta che ‘fa selezione’, risalire all’autore della missiva rimane impossibile. "Domenica 8 dicembre – racconta Franco Bernardini, proprietario del ‘Grinch’ che, nel corso, fa da buca per le lettere – sono passate migliaia di persone, a fine giornata abbiamo raccolto più di cento messaggi". "Non nego che quando ero studente, qualche accidente l’ho mandato pure io – ammette il Prof. Marco Mosconi, dirigente scolastico dei Licei Poliziani – È fondamentale affrontare questi argomenti con empatia e apertura". "Invece di giudicare il giovane o i suoi genitori, sarebbe utile avviare un dialogo che possa portare a una comprensione più profonda delle sue emozioni e dei suoi pensieri. Bisogna creare ambienti in cui gli studenti si sentano sicuri di esprimere le loro preoccupazioni e le loro frustrazioni, senza ricorrere a messaggi di odio o violenza". Poliziana d’origine, grafica, artista, docente a Firenze in istituti universitari, Laura Mangiavacchi ha commentato su Fb la foto del messaggio, accennando ad una realtà preoccupante. "I ragazzi stanno male – afferma –, i ventenni scontano oggi gli effetti della Dad in ‘zona rossa’, le loro paure vengono amplificate da sollecitazioni quotidiane non rassicuranti. Il messaggio della ‘letterina’ fa impressione perché è distruttivo". Intanto, sull’onda di quanto avvenuto, Bernardini e il suo staff stanno passando al setaccio le missive ricevute, molte delle quali scritte da adulti e con desideri reali: a Natale è lecito sognare.

Diego Mancuso