Giovanna Vivarelli, avvocato a Chianciano, nei panni di Domicilla, originariamente interpretata da Gina Lollobrigida, che chiede perdono e penitenza a Giulio II, mentre il corteo papale si incammina da San Biagio. Gianni Minasi, già funzionario dell’Agenzia dell’Entrate a Montepulciano, che, nella marsina nera del Conte Ottavio, va ad arrestare i rivoluzionari Monti e Tognetti, quest’ultimo interpretato al cinema dal cantautore Ron. Ad essere proiettate sul grande schermo, stasera alle 21, nella sala degli ex-Macelli, non saranno solo le immagini di Giovanna e Gianni. Furono infatti numerosi gli attori delle compagne di base che, nel 2009, si prestarono ad una grande e divertente operazione e cioè replicare, recitando in costume, alcune scene tratte dai film girati a Montepulciano. Domicilla è una delle protagoniste de ‘Le piacevoli notti’, realizzato nel 1966 a San Biagio e a Palazzo Contucci, che aveva nel cast anche Ugo Tognazzi e Vittorio Gassmann. Il Conte Ottavio richiama il memorabile e pluripremiato ‘In nome del Papa Re’, di Luigi Magni, girato in tutto il centro storico nell’estate del ’77. Se il cinema riesce a far sognare e far viaggiare nel tempo e nello spazio, ha anche tante altre qualità, non ultima quella di stimolare la ‘replica’ di scene memorabili, come quelle, rimaste finora inedite, che stasera saranno proposte. Ma è anche un motore straordinario per l’economia: intervistata per una recente inchiesta della Nazione sul turismo, Bruna Caira, coordinatrice della Strada del Vino Nobile, ha detto "i film hanno rappresentato una svolta per il turismo a Montepulciano"; le ha fatto eco Franca Salerno, Presidente della Pro Loco: "il cinema trasmette il fascino ancora sconosciuto di Montepulciano e dona bellezza ai luoghi". Nella serata agli ex-Macelli, organizzata da un gruppo di associazioni e istituzioni per solidarietà verso chi, in questo momento, ha più bisogno e curata da Riccardo Pizzinelli e Franco Romani, saranno proposte scene tratte anche da "Il Cristo proibito" di Curzio Malaparte (1950), dall’Arcidiavolo (1966), di Scola, con Gassmann, e da Galileo (1968), di Liliana Cavani. La lista è ancora molto lunga, si preannuncia una seconda serata in cui troneggerà New Monn, il film che ha impresso l’accelerazione decisiva al cineturismo sul territorio.
Diego Mancuso