Come si racconta una città? Ha senso farlo ancora nel classico formato di una guida di carta? Quanti altri modi ci sono per farlo? Attorno a queste domande si è svolto l’incontro ‘Raccontare Siena’, un appuntamento del ciclo ‘I Venerdì di Siena’, organizzato da Toscanalibri con il Comune e diretto da Francesco Ricci.
A confrontarsi sull’argomento c’erano il giornalista Lorenzo Bianciardi e il docente Andrea Sguerri, che hanno da poco pubblicato per Feltrinelli e Morellini la guida ‘Siena’; la storica e giornalista Maura Martellucci, autrice di numerosi testi tra cui ‘Ti presento Siena’ (Pacini), firmato con Simona Merlo e con le illustrazioni di Sara Franci, indirizzato ai lettori più piccoli; l’editor di Morellini, editore specializzato in guide turistiche, Elisa Guidetti.
A leggere brani tratti dai diversi libri citati durante l’incontro è stata l’attrice Paola Lambardi. Un confronto stimolante, in cui si è parlato di linguaggi, di modi diversi di raccontare un territorio, scegliendo la chiave della narrativa, per esempio, oppure della multimedialità. Ovvero, anziché mettere in competizione formati diversi, la scelta migliore è renderli integrabili. Le soluzioni offerte dal digitale, infatti, consentono al libro di carta di rimanere attuale.
L’esempio è proprio la guida firmata da Bianciardi e Sguerri, che si arricchisce sia di materiale fotografico, messo a disposizione dallo studio di Andrea Lensini, siadi contenuti multimediali prodotti da Moviement Hd, raggiungibili grazie a una serie di Qr code riportati sulle pagine di carta che il lettore può inquadrare con il proprio smartphone. "Ha ancora senso scrivere guide tradizionali – è la risposta di Bianciardi – perché le persone hanno bisogno di strumenti in mano e non solo pdf digitali. La guida di carta ha ancora una fruizione più pratica, ma grazie al digitale può essere integrata di una gran quantità e varietà di contenuti".
"Un incontro di questo tipo – spiega il professor Ricci – può essere un sfida, ed è questo l’elemento che mi interessava. Restituire cioè peso alla parola, nel raccontare un luogo così profondamente identitario. Da questo punto di vista ogni guida è anche una sfida nei confronti della contemporaneità".