PINO DI BLASIO
Cronaca

"Rammarico per il Corteo annullato. So che l’articolo 72 parla chiaro"

Nicoletta Fabio: "La moglie di Mauro Barni, altro sindaco che ha assistito al trionfo della rivale, ha detto che mi era vicina. Troppe polemiche, fare il Palio è una battaglia tutte le volte. I timori sui costumi fradici" .

Il sindaco Nicoletta Fabio replica a critiche e attacchi sul Palio d’agosto

Il sindaco Nicoletta Fabio replica a critiche e attacchi sul Palio d’agosto

Sindaco Nicoletta Fabio, sa di non esser stato l’unico primo cittadino a fare i conti con la vittoria della rivale?

"So bene che Mauro Barni era sindaco nel 1982, quando vinse la Chiocciola. La moglie di Barni mi ha chiamato la sera del 17. A dire il vero ha chiamato mia mamma, dicendole che si ricordava benissimo di cosa aveva provato Mauro in quei momenti. E quindi mi era vicina".

Cosa ha provato sul palco?

"Ho pensato che si trattasse di un film già visto. Nel 2016 ero rettore del Magistrato quando vinse la Lupa. Ho assistito al giubilo, alla calata del drappellone, ho stretto la mano a tutti i mangini. Poi, quando ho visto che in Piazza tutto filava liscio, sono rientrata in Comune".

Questo Palio è iniziato con i suoi richiami al rispetto dei ruoli. Con chi ce l’aveva?

"Non c’erano riferimenti specifici. Forse ai tuttologi. Mi dispiace che a volte i contradaioli puntino il dito, non rendendosi conto degli effetti che generano all’esterno. Fare il Palio così come lo facciamo, è una battaglia tutte le volte, devi incastrare tante componenti. E non c’è bisogno di aggiungere attacchi e polemiche che fanno danni".

Il punto dolente è l’annullamento del Corteo storico. E’ pentita della scelta?

"Sono più che rammaricata. Oltre all’errore di aver usato termini per i quali mi dispiaccio. Ma organizzare il Corteo storico non è una questione limitata ai 17 economati di Contrada, più l’economato del Comune. Comporta tante operazioni sulle quali il Comune ha poca competenza. Ognuno vede il suo pezzettino di Palio, mette davanti la tradizione, la passione di Contrada, il Regolamento. Il sindaco ha l’obbligo di vedere oltre tutto questo".

Cosa replica a chi l’accusa di aver violato il Regolamento?

"Ci sono state diverse ragioni dietro il no al Corteo. Non è vero che ho pensato solo alla tutela della pista. Sono stata razionalmente condizionata dai rinvii di luglio. Visto che nella storia plurisecolare del Palio, non c’è mai stato un doppio rinvio per pioggia, l’eccezionalità ha pesato sulle decisioni che devi prendere nell’immediato. La questura ti chiede cosa farai il giorno dopo, l’economato è preoccupato per i costumi tutti fradici, l’ufficio tecnico ti chiede lumi. Non potevo aspettare le 23".

Resta il vulnus dell’articolo 72

"E’ vero, quell’articolo non è stato rispettato. Non mi appiglio a cavilli giuridici, citando un articolo successivo. In base alle previsioni del tempo, non me la sono sentita di mettere a repentaglio per la seconda volta il Corteo. Ho commesso l’errore di non aver sentito gli economi di Contrada. Avevo paura di mandare al macero i costumi. Ricordo che, da rettore del Magistrato, ho voluto che i proventi siano messi da parte per il rinnovo. Poi è stato decisivo l’articolo della fiasca, non c’era nel ’78".

A cosa si riferisce?

"Ho chiesto ai deputati se le operazioni della fiasca per la mossa erano terminate. Il nuovo regolamento prevede che la fiasca si faccia quando entra in Piazza la quarta Contrada, cioè l’Onda. Erano finite".

Teme che la scelta possa costituire un precedente?

"Dovremo valutare tante cose quest’inverno. L’articolo 72 è chiaro, ma non ci sono regole precise sui rinvii. Se fai troppe norme rischi di ingessare il Palio. Non puoi prevedere tutti i casi, il caso ne sa più di te".

I capitani l’hanno supportata?

"Sì. Qualcuno ha detto che, se si correva alle 19, si poteva fare il Corteo. Le previsioni parlavano di forte rischio pioggia tra le 15 e le 18. Se ci fosse stato il Corteo e avesse piovuto, l’avremmo rifatto anche domenica?"

Il precedente del 1978 del corteo dimezzato?

"Scelta comprensibile, quella del sindaco Vannini. Ma qui si erano infradiciate tutte le Contrade. E poi il 1978 è mezzo secolo fa. Per rispettare la tradizione ho voluto le ore 19. E la televisione non c’entra nulla. I palinsesti erano già saltati. Ed è stata cruciale anche la visibilità".

Come attenuante potrebbe citare che tutti i cavalli sono tornati nelle stalle..

"Come sindaco è andato tutto bene, come istriciaiola ha vinto la Lupa. Sul mossiere non mi esprimo, a luglio ho detto troppo. Rifletterenmo anche su questo in inverno".