LAURA VALDESI
Cronaca

“Ha simulato la rapina”. Oltre 90mila euro spariti, dipendente di una banca sotto processo

Casciano di Murlo (Siena), il denaro è sparito e i carabinieri non l’hanno ritrovato. Il difensore: "Nessuna prova"

I carabinieri non hanno mai ritrovato il denaro (foto repertorio Ansa)

Siena, 15 marzo 2024 – Quei soldi non sono mai stati trovati. Oltre 90 mila euro svaniti nel nulla, nell’agosto 2020. A rubarli sarebbe stato, secondo il pm Valentina Magnini, un dipendente della filiale della banca di Casciano di Murlo. Che avrebbe poi, quell’estate, simulato una rapina per giustificare la sparizione del malloppo. Un caso che aveva suscitato clamore e apprensione nella piccola comunità dove tutti si conoscono. Il pm Magnini, che ha ricostruito la vicenda giudiziaria, ha chiesto al giudice Andrea Grandinetti la condanna del 37enne che vive nella nostra provincia e che non era ieri in aula: 5 anni e 8 mesi, più 1500 euro di multa per tutti i reati. Che spaziano appunto dal furto di oltre 94 mila euro, alla calunnia nei confronti di due tagliaboschi stranieri, fratelli della sua ex fidanzata, che nulla avevano a che fare con la vicenda, al reato di falso.

“Si può ritenere non punibile la simulazione di reato perché ha ritrattato", interroga il pm che cita a più riprese intercettazioni telefoniche dove dove avrebbe detto ad una persona cara ’L’ho combinata grossa’. "Vero che i due fratelli non sono mai stati indagati però era stato aperto un fascicolo modello 44 (contro ignoti, ndr) per estorsione nei confronti del bancario", rileva l’avvocato Fineschi che assiste uno dei due stranieri, costituiti parte civile. "Credo che non ci fosse un piano B ma che gli sia venuto quel racconto nel momento in cui ha capito che non poteva sostenere la storia della rapina", osserva l’avvocato Carla Guerrini che assiste l’altro albanese.

La prova del furto non c’è – ribatte l’avvocato Riccardo Dainelli che assiste il bancario con la collega Paola Bazzotti –, non può aver sottratto il denaro già il 6 agosto, come sostiene la procura, perché sono sempre stati vigilati". Di più: "Non c’è alcuna prova che si sia impossessato del denaro , dagli accertamenti patrimoniali non risulta nulla. Non aveva debiti di gioco o di altro genere. Scattano perquisizioni ovunque ma dei soldi neppure l’ombra". Il difensore smonta la tesi che abbia inscenato la rapina, legandosi. "Come ha fatto da solo? E poi c’erano i segni sui polsi. Non si può escludere che la rapina sia avvenuta e che qualcuno abbia minacciato il mio assistito".. Insomma, troppe cose non tornano nella ricostruzione della procura per cui il bancario va assolto. La sentenza ci sarà il 30 maggia, dopo eventuali repliche.