
Alessandro Fabbrini, direttore generale delle Terme Antica Querciolaia, non si scalda affatto dalla battaglia di Federterme per la proroga del bonus. Non perché ne sottovaluta l’importanza, quanto per il fatto che "sarebbe un cambio delle regole in corsa e per le terme di Rapolano non sarebbe affatto un vantaggio".
Fabbrini usa i numeri per spiegare il concetto. "Mentre altre aziende termali si sono avvalse di professionisti del clic, nel senso che hanno assunto personale e hanno fatto incetta di bonus, a Rapolano sia noi che le Terme San Giovanni ci siamo accontentati di 400 incentivi a testa. Sapevamo che c’era poco tempo per consentirne l’utilizzo, c’erano anche le festività natalizie a complicare le cose. E per questo li abbiamo utilizzati quasi tutti, solo una decina di clienti non ha potuto usufruire del bonus. Siamo stati virtuosi e abbiamo rispettato i tempi, calibrando tutto in base alle nostre possibilità".
Per il dg dell’Antica Querciolaia non sarebbe corretto riaprire i termini, scaduti ieri, per consentire a chi ha accumulato migliaia di bonus terme, di utilizzarli in primavera e in estate. "Sarebbe un boomerang per il settore - è la sua versione -. Siamo riusciti a cavarcela nonostante le difficoltà, a ottobre avevamo pareggiato le perdite dell’inverno del Covid. Ora chiuderemo domani, per le manutenzioni, e contiamo di riaprire a fine gennaio. Contagi permettendo".