
Controlli della Guardia di finanza
Siena, 25 gennaio 2019 - Aveva dichiarato un reddito complessivo di 14mila euro. Questi i soldi che entravano nella sua famiglia per tirare avanti. Peccato che, in realtà, nel 2010 fossero stati oltre 46mila. E che grazie alla sua attestazione Siena Casa spa avesse praticato un’agevolazione in merito al canone di affitto dell’appartamento occupato di oltre 5mila euro. Riconosciuto alla famiglia dalla società in frazioni mensili dal primo gennaio 2012 al 31 dicembre 2013. Ma la guardia di finanza, facendo i controlli, ha pizzicato il ‘furbetto’. E’ entrata in gioco l’agenzia delle entrate ma la vicenda è finita anche davanti al giudice con l’accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Ieri la sentenza del collegio presieduto da Ottavio Mosti che ha condannato l’uomo, incensurato e assistito dall’avvocato Alessandro Betti, a sei mesi.
La punta dell’iceberg di un fenomeno che su cui Siena Casa spa sta ponendo l’attenzione, quello di chi ‘gioca’ con le cifre per ottenere benefici economici. «Grazie all’azione di recupero delle situazioni di morosità sono stati recuperati almeno 200mila euro – sottolinea l’ente – che saranno reinvestiti nel 2019 in opere di manutenzione ordinaria degli alloggi. I dati non contengono ancora l’esito degli accertamenti svolti a dicembre e sono indicativi, visto che i conteggi definitivi si avranno dopo aprile, con la presentazione del bilancio d’esercizio». Si scopre inoltre che proprio Siena Casa, una delle poche in Toscana, «ha avviato una verifica a tappeto nel corso del 2018 delle dichiarazioni dei redditi di tutti gli assegnatari con l’obiettivo di effettuare un corretto calcolo del canone applicato. La verifica sarà ultimata nel 2019 e permette di evidenziare eventuali dichiarazioni mendaci. In tal modo sono emersi lo scorso anno circa 60mila euro di mancati introiti, messi subito a recupero».
Ma c’è una novità ulteriore per il 2019. «Grazie ad una modifica normativa compiuta dalla Regione – conferma Siena Casa – le dichiarazioni mendaci o la mancata presentazione della documentazione richiesta, saranno motivo sufficiente per invocare la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio ai Comuni». Fra le verifiche anche quella sull’esistenza di altre proprietà immobiliari da parte degli assegnatari degli alloggi pubblici su tutto il territorio italiano, sia per le famiglie che ne beneficiano nel comune di Siena che nella provincia.