"Quanto ha dichiarato il colonnello Pasquale Aglieco appare oggettivamente grave. Proporrò alla Commissione di inviare il resoconto della seduta alla procura della repubblica di Genova, competente ex articolo 11, e al Csm, per ogni valutazione sull’operato dei magistrati citati nella audizione". Le dichiarazioni di Pierantonio Zanettin, presidente della commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi, marchiano a fuoco una giornata piena di reazioni e veleni.
Innescati dalle parole dell’ex comandante provinciale dei carabinieri di Siena, sui pubblici ministeri Antonino Nastasi, Nicola Marini e Aldo Nataliani che sarebbero entrati prima della Polizia Scientifica nell’ufficio di Rossi e avrebbero toccato il suo pc, rovesciato il contenuto del cestino sulla scrivania, chiuso la finestra e risposto al cellulare di Rossi. Tutto senza usare i guanti.
La bordata più pesante arriva dal senatore Matteo Renzi, a margine della festa Atreju, di Fratelli d’Italia. "La vicenda David Rossi è enorme, non vi sconvolge? Vi rendete conto che un pm, o più di uno, entra nella scena del chiamiamolo delitto o crimine (se è un suicidio non è un delitto)? È una cosa enorme. Siccome quel pm è lo stesso dell’inchiesta di Open io non posso attaccare. Ma in un Paese normale direi: vi rendete conto chi è che mi fa l’indagine? Per me la vicenda di un pm che entra nella scena del delitto, se è stato ucciso e i dubbi sono legittimi, e inquina le prove, se è vero è uno scandalo senza fine". Renzi non si ferma: "Un Pm non può fare quello che ha fatto, secondo il racconto del comandante dei carabinieri, che entra e sposta gli effetti personali del povero Rossi. In un Paese normale è allucinante e noi faremo un’interrogazione parlamentare. Sono senza parole, sconvolto".