Siena, 27 febbraio 2024 – Sono 1236 le persone che nel 2023 si sono rivolte ai centri d’ascolto Caritas della diocesi, 124 in più rispetto all’anno precedente, dei quali fanno parte 403 nuclei familiari con figli, 276 con uno o più figli minori. Numeri riportati nel ‘Dossier 2023’ realizzato dalla Caritas diocesana di Siena, che ribadiscono l’importanza del ruolo del volontariato e delle parrocchie sul territorio nell’affrontare le situazioni di povertà, aiuto e marginalità, oltre che nella gestione del flusso di richiedenti asilo, rimasto stabile nel 2023. 594 sono le persone incontrate dalle parrocchie in Provincia, 642 quelle incontrate dal centro d’ascolto diocesano nell’ex convento di San Girolamo.
"Questo è il quarto report Caritas – ha commentato il Cardinale Augusto Paolo Lojudice durante la presentazione del report –, compilato non per dirci quanto siamo bravi, ma per far capire la situazione sul territorio e l’opera che viene svolta quotidianamente. Da mesi ci incontriamo a un tavolo dedicato con le istituzioni per confrontarci, siamo in cammino e vogliamo continuare questo dialogo per far sì che il servizio che rivolgiamo ai più fragili vada avanti. Siena è un modello e capitale dell’accoglienza, segno di civiltà e cultura. Proseguiremo in questa azione concreta insieme a Comune, Prefettura e tutte le istituzioni coinvolte, oltre alle realtà del volontariato".
Quasi un terzo delle persone che si sono rivolte ai servizi Caritas è di nazionalità italiana, rappresentando il 29% del totale, con una forbice tra italiani e stranieri che rimane sostanzialmente immutata rispetto al 2022. Il 54% degli ascendenti è di sesso maschile, il 46% femminile, con una maggior prevalenza degli uomini rispetto allo scorso anno. L’età media è di 45,5 anni, più bassa tra gli stranieri e più alta tra gli italiani, sintomo delle differenti problematiche: mentre per gli stranieri immigrati le Caritas rappresentano un primo luogo d’accesso per il supporto, per gli italiani sono maggiori le difficoltà legate a povertà, solitudine e vecchiaia (aumenta infatti il dato dei pensionati, con un 4,4% che sancisce il dato più alto registrato negli ultimi anni).
Tra gli stranieri la cittadinanza prevalente è quella pakistana (19%), con i continui ingressi di richiedenti asilo in città, un fenomeno che dopo l’esplosione nel 2022 ha caratterizzato anche il 2023, e che si prevede possa continuare almeno per tutto il 2024.
La diocesi per gestire l’emergenza – con i richiedenti pakistani accampati nei parcheggi prima alla stazione, e poi in San Marco – ha messo a disposizione 21 posti letto nel dormitorio in San Girolamo e altri 8 al centro Caritas di Arbia Scalo, oltre a un appartamento alla Tolfe per pakistani con problemi sanitari. Il 22,4 per cento si trova in situazione di marginalità abitativa, un numero in aumento sul quale incidono particolarmente i richiedenti asilo. Dato che spinge la Caritas a chiedere ulteriori risposte alle istituzioni, nonostante l’apertura di nuovi Cas in convenzione con la prefettura e l’azione del comune con la messa a disposizione di posti letto per i pakistani nell’ex scuola di Montalbuccio. La problematica maggiore ad emergere è quella economica, con la maggior parte degli utenti che chiede aiuti alimentari, economici e accoglienza. Una crescita della povertà sostanziale, con quasi 20mila pacchi alimentari distribuiti a 900 famiglie nel 2023.
Nello stesso anno, la mensa di San Girolamo ha erogato circa 22mila pasti, quasi 5mila in più rispetto al 2022, con una media di circa 60-70 utenti al giorno. Gli aiuti economici alle famiglie sono diminuiti a 24.073 euro (nel 2022 erano 30mila), con la diminuzione delle spese per il sostegno alla gestione dell’abitazione e al pagamento delle bollette. Al contempo, è più che raddoppiata la spesa per l’acquisto di generi alimentari distribuiti nei centri: dai 25mila euro del 2022 si è passati a 58mila.