
"La prevalenza della palma nell’iconografia presidenziale. Il ritorno del rimosso: la repubblica delle banane che siamo…". È questo il tweet cinguettato la sera del 31 dicembre dallo storico dell’arte e rettore dell’università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari (nella foto) che ha allegato alla battuta un frame del discorso di Capodanno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel mirino un albero di palma presente nei giardini del Quirinale e apparso sullo sfondo di una finestra della Palazzina del Fuga dalla quale il capo dello Stato si è rivolto il 31 sera agli italiani.
La battuta non è sfuggita al portavoce del presidente della Repubblica, Giovanni Grasso che, ieri, ha replicato caustico sempre su Twitter: "ll professore, anzi il magnifico rettore, si intende sicuramente di arte ma poco di botanica. Il frutto della palma è il dattero, l’albero che produce le banane è il banano…". Al botta e risposta è seguito il confronto fra chi difende Montanari e chi invece si è schierato dalla parte del Quirinale. Fra gli interventi su Twitter anche quelli di chi ne ha approfittato per criticare il precedente Governo guidato da Giuseppe Conte e in generale coloro che condividono l’impostazione.
La replica di Montanari a Grasso è arrivata a stretto giro poche ore dopo con un cinguettio: "Le palme non fanno banane (ma chi l’ha mai detto…). Ma formano il paesaggio tipico delle Repubbliche delle Banane, espressione politica non botanica … in un’inarrestabile salita della “linea della Palma” (cit.). Facile arrampicarsi sulla botanica per non guardare alla politica…". Lo storico dell’arte ha poi rincarato la dose verso Grasso, aggiungendo: "Comunque gentile Grasso, che il capo della comunicazione della presidenza della Repubblica metta alla gogna un cittadino, che non si unisce al coro delle lodi, per una battuta critica, è tipico delle repubbliche delle banane. Quelle con le palme e la lesa maestà".