MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Riccardo Domenichini. Il professionista dell’immagine, una passione diventata lavoro

Con la sua Moviement Hd è un punto di riferimento per le produzioni audiovisive "Una parte rilevante dell’attività è con gli archivi, ora cerchiamo uno spazio adeguato".

Con la sua Moviement Hd è un punto di riferimento per le produzioni audiovisive "Una parte rilevante dell’attività è con gli archivi, ora cerchiamo uno spazio adeguato".

Con la sua Moviement Hd è un punto di riferimento per le produzioni audiovisive "Una parte rilevante dell’attività è con gli archivi, ora cerchiamo uno spazio adeguato".

Riccardo Domenichini è con la sua ultratrentennale Moviement Hd, studio di produzioni televisive, uno dei veri professionisti dell’immagine del nostro territorio. Parlare con lui, raccontare la sua storia, è inseguire la bellezza che si traduce in produzioni di alto livello e con un prezioso archivio. "L’attività nasce nel 1986 come Video Professional Studio – ricorda Domenichini – dalle ceneri della vecchia TVS (Tele Video Siena) che fu venduta dalla proprietà senese al Gruppo Poli di Firenze, mantenendo parte delle attrezzature per la produzione e il montaggio di filmati, con il prezioso archivio in ¾ di pollice sul Palio prodotti dalla vecchia emittente. Entrai nella società nel 1993 acquistando le quote di uno dei soci che decise di uscire".

Che periodo era quello? "Furono anni molto interessanti e creativi, ebbi molti collaboratori, alcuni venivano come stagisti dalla neonata facoltà di Scienze della comunicazione, altri dal Canale Civico anch’esso appena nato. Attraverso queste collaborazioni venni in contatto con Barbara Castelli e dal 2003 fu assunta come dipendente dell’azienda, da allora il suo ruolo nella VPS è andato a crescere fino a diventarne socia, oltre che mia compagna di vita".

E i passi successivi? "Dal 2007 ci siamo trasferiti nel nostro attuale studio in Pian dei Mori cambiando la denominazione della società in Moviement HD. Ancora oggi siamo lei e io a portare avanti questa azienda che oltre ad essere una casa di produzione cine televisiva ha sviluppato un progetto parallelo che si chiama Officine della Memoria realizzando uno dei più grandi archivi di immagini su Siena e la sua storia".

Oltre alla tecnologia dello studio di produzione, c’è il valore aggiunto di un ricchissimo archivio. Quali le acquisizioni più importanti? "Il progetto Officine della Memoria parallelo alla nostra attività di casa di produzione è quello di reperire, conservare, digitalizzare, catalogare e restaurare foto e filmati di qualsiasi formato per dare vita a un archivio di immagini che parte dalla fine del 1800 fino ai giorni nostri. Questo ci ha spesso facilitato nelle nostre produzioni dove è stato necessario reperire materiali d’epoca, attingendo direttamente dal nostro archivio senza dover ricorrere a costosissimi siti. Oggi siamo pronti a offrire questo servizio".

Cosa avete di particolare? "Fra i materiali di maggior rilevanza abbiamo acquisito tutta la produzione cinematografica di Sergio Micheli e la sua collezione privata, in pellicola 8, 16 e 35 mm. Oltre a questo anche una buona parte dell’opera cinematografica di Roberto Corsini, cineasta senese operante nella prima metà del ‘900. Parlando invece di fotografia abbiamo acquistato l’intero archivio dello studio fotografico di Photonova di Mario Appiani. Una parte del corpus del nostro archivio proviene anche da archivi familiari privati, con foto e filmati che ci permettono di ricostruire uno spaccato importante a livello socio culturale della città nel secolo scorso".

Un progetto organico. "Non è un caso che Officine della Memoria abbia trovato un proficuo dialogo con l’associazione culturale Visionaria poiché le due realtà sono legate da intenti simili di conservazione e divulgazione di opere cinematografiche. Siamo da subito andati in soccorso a Visionaria ospitando il loro archivio destinato altrimenti all’oblio e lo abbiamo ospitato nei locali di Moviement in attesa di trovare uno spazio comune ove conservare con precisi criteri di sicurezza e di condizioni microclimatiche entrambi i nostri archivi".

Come vi state muovendo? "La ricerca di questo luogo non è facile ed è ancora in corso. Auspichiamo l’intervento della pubblica amministrazione e/o di investitori privati, sia per il reperimento di questo spazio che rispecchi i sopracitati criteri di conservazione sia per aiutarci a sostenere gli alti costi di digitalizzazione restauro e catalogazione dei documenti che fino ad oggi abbiamo realizzato attingendo alle nostre sole forze".

Il rapporto con il mondo del Palio e delle Contrade è fondamentale. "È un rapporto intimo e profondo e come tutte le cose care è da trattare con il dovuto rispetto. La mia passione per la ricerca e il collezionismo di vecchi filmati e fotografie è scaturita dal mio amore per Siena e il Palio. È proprio da li che ho cominciato a collezionare vecchie immagini e filmati, devo dire che con Michele Fiorini è stato fatto un bellissimo lavoro sinergico di raccolta e digitalizzazione della maggior parte dei filmati esistenti sul Palio e su Siena in generale".

Quanto è stato importante questo impegno? "Il lavoro che abbiamo svolto durante gli anni con le Contrade e con la Tv, mi ha portato a conoscere molte belle persone con le quali è rimasto in un sincero rapporto di amicizia. Negli anni di collaborazione con Emilio Ravel e la Rai abbiamo realizzato dal 1998 tutti i servizi di approfondimento su Siena e il Palio che andavano in onda durante la diretta. Grazie alla stretta collaborazione con la Rai abbiamo realizzato tre documentari sul Palio: ’Il primo Il Fuoco di Siena’ scritto da Emilio Ravel, il secondo ’Di che Contrada sei?’ e il terzo ’Un cavallo da le mille e una notte’, ultimo lavoro fatto con Ravel poco prima della sua, per me dolorosa, dipartita".