
I ricercatori andranno in Antartide per capire se e come i pinguini si adattino al clima
Siena, 9 novembre 2017 - I pinguini sapranno adattarsi ai cambiamenti climatici? La plastica è entrata nella catena alimentare marina anche in Antartide? Sono solo alcune delle domande cui tenteranno di rispondere i ricercatori dell’Università di Siena in partenza per la XXXIII spedizione di ricerca italiana nella stazione ‘Mario Zucchelli’ in Antartide. E’ la Campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide: si parla di 50 progetti di ricerca su ecosistemi e clima e 210 tra tecnici e ricercatori nazionali e internazionali. E tra di loro, per lavorare a quattro progetti di studio in zoologia, ecotossicologia e geologia, ci sono dunque sei ricercatori dell’Ateneo senese: Franco Talarico, Silvia Olmastroni, Antonio Carapelli, Lucia Burrini, Niccolò Fattorini ed Elisa Bergami. I ricercatori, che afferiscono ai dipartimenti di Scienze della Vita, Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente e Museo Nazionale dell’Antartide, saranno al Polo Sud fino al mese di febbraio: le ricerche serviranno ad approfondire i comportamenti e gli adattamenti del pinguino di Adelia, una specie sentinella per il cambiamento climatico; a studiare come i minuscoli acari, collemboli e tardigradi, unici sopravvissuti alla deriva verso sud del continente antartico, avvenuta circa 85 milioni di anni fa, sapranno sopravvivere all’innalzamento delle temperature previsto nei prossimi decenni; a valutare l’impatto delle nanoplastiche sul Krill. Inoltre, studi geologici serviranno a fornire una datazione alle faglie delle Montagne Transantartiche, una delle catene montuose più estese del pianeta.
I ricercatori stessi aggiorneranno costantemente, con foto e notizie, due blog, creati per raccontare l’affascinante spedizione: www.geoantarctica.wordpress.com e la pagina Facebook ‘Geoantarctica’, per gli aspetti geologici; per gli studi sui pinguini la pagina web https: penguinecologyblog.wordpress.com e la pagina Facebook ‘Penguin Ecology’; per lo studio delle nanoplastiche e i suoi effetti sulla fauna marina, la pagina http: planet-pnra.blogspot.it.
Scendendo nel dettaglio dei progetti di ricerca, c’è dunque anche quello sul pinguino di Adelia, una specie ‘sentinella’ che l’Università di Siena studia già da alcuni anni. Il nuovo progetto biennale ‘PenguinERA’, coordinato da Silvia Olmastroni, Francesco Ferretti e Ilaria Corsi, servirà a valutare la distribuzione e il comportamento dei pinguini in relazione alla qualità dell’habitat, alla dimensioni delle colonie, e all’evoluzione e adattamento ai processi ecologici anche in relazione all’aumento delle temperature, valutando alcuni aspetti chiave delle risposte bioecologiche e dei parametri genetici della specie.